Brigitte Bardot
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Brigitte Bardot (28 settembre 1934) è un'attrice e modella francese, figlia dell'industriale Charles "Pitou" Bardot e di Anne-Marie Mucel. Anche nota come BB ("Bri-Bri" da bambina) è considerata l'incarnazione dell'icona anni cinquanta della sex kitten.
Negli anni settanta Bardot si è affermata come attivista dei diritti degli animali. Nel corso degli anni novanta le sue controverse opinioni politiche su temi quali l'immigrazione, l'Islam e l'omosessualità hanno danneggiato la sua reputazione.
Indice |
[modifica] Carriera
La bellezza e l'innata sensualità di Brigitte Bardot, evidenti fin dall'adolescenza, la portarono, nel 1952, alla sua prima apparizione sul grande schermo, nel film Le Trou Normand. Nello stesso anno, diciottenne, sposò il regista Roger Vadim, con il quale visse una romantica storia d'amore per parecchi anni.
Pur in un periodo di grande sviluppo del cinema europeo, la sua ascesa fu comunque straordinaria: fu una delle poche attrici europee a catturare l'attenzione dei mass media negli Stati Uniti. Lei e Marilyn Monroe divennero le icone della sessualità femminile degli anni '50 e degli anni '60 e ogni sua apparizione pubblica negli Stati Uniti, era massicciamente seguita dai mass media.
I suoi film dei primi anni '50 erano storie romantiche poco impegnate, alcune di esse a sfondo storico, in cui interpretava le parti, spesso poco vestite, di un'ingenua eroina o di una sirena d'amore. Apparve, con piccole parti, in tre film in lingua inglese, la commedia Dottore in Alto Mare (1955), il film prodotto dalla Warner Brothers Elena di Troia (1954), in cui, dopo aver quasi ottenuto la parte di protagonista, apparve come ancella di Elena, e Atto d'Amore (1954) con Kirk Douglas. I suoi film in lingua francese erano ormai pronti per la distribuzione internazionale. "Incarna l'idea che ogni uomo ha della ragazza che vorrebbe incontrare a Parigi" disse di lei il critico cinematografico Ivon Addams nel 1955.
Vadim non era soddisfatto di tale situazione. La Nouvelle Vague dei registi francesi e italiani e le loro star erano molto apprezzate a livello internazionale ed egli si rendeva conto che Bardot non era adeguatamente valorizzata. Cercando di promuoverla come attrice impegnata, la scritturò in E Dio creò la donna (1956) con Jean-Louis Trintignant.
Il film narrava la storia di una disinvolta teenager in una piccola e rispettabile cittadina e divenne un grande successo internazionale, trasformando l'attrice in una celebrità mondiale. Girarono voci di una sua relazione con il co-protagonista Trintignant, ma probabilmente si trattò di una mossa pubblicitaria a fini promozionali. Il film, spesso ritenuto, a torto, il suo primo lavoro (in realtà era il diciassettesimo), senza dubbio la lanciò nel grande cinema.
Le procurò inoltre un invito a Hollywood, dove fu giudicata troppo risqué da gestire. Era ancora l'epoca di Doris Day e anche di Jane Russell in The French Line (1953) si pensò che si fosse spinta troppo avanti mostrando il suo ombelico. L'erotismo vellutato di Brigitte Bardot in Mademoiselle Pigalle (1956) andava bene al box-office fino a quando era chiaramente etichettato come "europeo". Peraltro la sua limitata conoscenza dell'inglese e il suo forte accento, delizioso alle orecchie degli uomini, non la favorirono durante il suo soggiorno hollywoodiano. Ad ogni modo, tornò in Europa, la sua immagine ne guadagnò e quando, sul nascere degli anni '60, Hollywood cedette per qualche tempo il passo, Brigitte Bardot fu indicata come dea del sesso del decennio.
Separata da Vadim nel 1957, convolò a nuove nozze con l'attore Jacques Charrier (il matrimonio, costantemente seguito dai paparazzi, durò dal 1959 al 1962), dal quale ebbe, nel 1960, il suo unico figlio, Nicolas-Jacques Charrier, con il quale non ha alcun rapporto. Fu anche un periodo di disaccordi sulla direzione della sua carriera; i suoi film acquisirono certamente spessore, ma ciò la sottopose a una più pesante pressione, dal momento che, pur inseguendo l'approvazione della critica, gran parte del mondo continuava a vedere in lei una modella glamour.
Vie privée (1960), diretto da Louis Malle contiene più di un elemento autobiografico. La scena in cui, rincasando, il personaggio interpretato da Bardot incontra una signora di mezz'età che la insulta, è basato su un episodio realmente accaduto, e getta una luce sugli aspetti meno noti della celebrità a metà del XX secolo.
Poco tempo dopo, Brigitte Bardot si ritirò nel Sud della Francia ed è ora noto un suo tentativo di suicidio, ma nei primi anni '60, in piena rivoluzione sessuale, il suo stile di vita apparve più normale e la pressione su di lei si attenuò. Nel corso degli anni '60, comparve in film patinati come Viva Maria (1969), mosse qualche passo nella musica pop e visse a fondo il suo ruolo di icona femminile. Nel 1965 interpretò sé stessa nella produzione hoolywoodiana Dear Brigitte a fianco di James Stewart.
Dopo la separazione da Charrier, si risposò una prima volta con il ricchissimo playboy tedesco Gunther Sachs (1966-69), e una seconda volta con un esponente politico della destra francese, Bernard d'Ormale (1992-oggi), con il quale ha indubbiamente vissuto il migliore dei suoi matrimoni. Le sono state attribuite relazioni con Serge Gainsbourg, con il cantante Sacha Distel e una con Jimi Hendrix dopo un occasionale incontro all'aeroporto di Parigi.
I suoi primi film, come Manina (Manina, ragazza senza veli, 1952), così come le sue apparizioni a Cannes e numerosi album fotografici, contribuirono alla popolarità del bikini. Fu anche una delle prime ad esibire, in qualche occasione, il monokini. In Francia, dove il topless era abbastanza comune, la cosa non suscitò particolare scalpore, ma negli Stati Uniti fu considerata quasi scandalosa. La moda eccentrica degli anni '60 le si addiceva a meraviglia tanto da diventare, al pari di Marilyn Monroe e Jackie Kennedy, un soggetto dei dipinti di Andy Warhol.
Nel 1970, lo scultore Alain Gourdon si ispirò a Brigitte Bardot nella realizzazione di un busto di Marianna, l'emblema nazionale francese.
[modifica] Ritiro
Nel 1974, appena prima del suo quarantesimo compleanno, Brigitte Bardot annunciò il suo ritiro dalle scene. Dopo aver girato più di cinquanta film e inciso diversi album discografici, in particolare con il "bad boy" della musica francese, Serge Gainsbourg, scelse di dedicarsi alla promozione dei diritti degli animali. È accusata di misantropia e di preferire la compagnia degli animali a quella delle persone. Nel 1986, istituì la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali e la finanziò con 3 milioni di franchi raccolti vendendo all'asta i suoi gioielli e altri oggetti personali. Attualmente, è una delle più influenti attiviste dei diritti degli animali nonché tenace oppositrice al consumo della carne di cavallo.
È una convinta sostenitrice di Jean-Marie Le Pen, leader del Fronte Nazionale in cui milita anche il marito. In seguito alle opinioni, giudicate razziste e offensive verso i Musulmani e gli omosessuali, espresse nel suo libro Un grido nel silenzio, pubblicato nel 2003, è stata violentemente contestata: nel maggio 2003 il MRAP ("Mouvement contre le Racisme et pour l'Amitié entre les Peuples" - Movimento contro il Razzismo e per l'Amicizia fra i Popoli) annunciò che avrebbe citato in giudizio Bardot per tali prese di posizione e una seconda organizzazione, la "Ligue des Droits de l'Homme" (Lega dei Diritti Umani), fece sapere che stava anche lei valutando la possibilità di azioni legali.
Bardot, in una lettera inviata a una rivista gay francese, si difese scrivendo che "a parte mio marito, che potrebbe anche diventarlo un giorno, io vivo circondata da omosessuali. Per anni sono stati il mio sostegno, i miei amici, i miei figli adottivi e i miei confidenti".
Il 10 giugno 2004 Bardot fu condannata da una corte francese per "incitamento all'odio razziale" al pagamento di una multa di 5000 € ed era la quarta condanna da lei subita a causa del summenzionato libro. In particolare, furono condannati i passaggi relativi all'"Islamizzazione della Francia" e alla "sotterranea e pericolosa penetrazione dell'Islam" (la comunità musulmana francese, con 5 milioni di persone, è la più grande d'Europa). Nello stesso libro gli omosessuali sono definiti "fenomeni da baraccone" e si condanna la presenza delle donne nel governo. In precedenza Bardot era stata condannata anche per opinioni favorevoli ai massacri di civili in Algeria.
Per tutte queste ragioni, Brigitte Bardot ha perso molta della sua popolarità, anche presso i suoi fans.
[modifica] Hanno detto di lei
- "È la principessa del musetto imbronciato, la contessa dallo sguardo languido. Brigitte Bardot emana una sessualità ingenua e spensierata che ha portato un pubblico nuovo ai film francesi". Time Magazine
- "Well, my telephone rang it would not stop, / It's President Kennedy callin' me up. / He said, "My friend, Bob, what do we need to make the country grow?" / I said, "My friend, John, Brigitte Bardot, / Anita Ekberg, / Sophia Loren." / Country'll grow." -- Bob Dylan, "I Shall Be Free," The Freewheelin' Bob Dylan, 1963
[modifica] Filmografia
- Manina ragazza senza veli (Manina, la fille sans voiles), regia di Willy Rozier, (1952)
- Les dents longues, non accreditata, regia di Daniel Gélin, (1952)
- Le trou normande, regia di Jean Boyer, (1952)
- Le portrait de son père, regia di André Berthomieu, (1953)
- Atto d'amore - Il magnifico disertore (Act of Love), regia di Anatole Litvak, (1953)
- Versailles (Si Versailles m'etait conte'), regia di Sacha Guitry, (1953)
- Tradita, regia di Mario Bonnard, (1954)
- I tuoi occhi bruciano ( La lumiere d'en face), regia di Georges Lacombe, (1955)
- Ragazze folli (Futures vedettes), regia di Marc Allégret, (1955)
- Il figlio di Caroline Cherie (Le fils De Caroline Cherie), regia di Jean Devaivre, (1955)
- Un dottore in alto mare (Doctor at Sea), regia di Ralph Thomas, (1955)
- Le grandi manovre (Les grandes manoeuvres), regia di René Clair, (1955)
- Mio figlio Nerone, regia di Steno, (1956)
- La sposa troppo bella (La mariee est trop belle), regia di Pierre Gaspard-Huit, (1956)
- Elena di Troia (Helen of Troy), regia di Robert Wise, (1956)
- Mademoiselle Pigalle, (Cette sacrée gamine), regia di Michel Boisrond, (1956)
- Miss spogliarello (En effeuillant la marguerite), regia di Marc Allégret, (1956)
- E Dio creò la donna (Et Dieu...crea la femme), regia di Roger Vadim, (1956)
- Una parigina (Une parisienne), regia di Michel Boisrond, (1957)
- Gli amanti del chiaro di luna (Les bijoutiers du clair de lune), regia di Roger Vadim, (1958)
- La ragazza del peccato (En cas de malheur), regia di Claude Autant-Lara, (1958)
- Femmina (La femme et le pantin), regia di Julien Duvivier, (1959)
- Babette va alla guerra (Babette s'en va -t- en guerre), regia di Christian Jaque, (1959)
- Sexy girl (Voulez vous danser avec moi?), regia di Michel Boisrond, (1959)
- Le testament d'Orphée, ou ne me demandez pas pourquoi!, non accreditata, regia di Jean Cocteau, (1960)
- L'affaire d'une nuit, non accreditata, regia di Henri Verneuil, (1960)
- La verità (La verité), regia di Henri-Georges Clouzot, (1960)
- A briglia sciolta (La bride sur le cou), regia di Roger Vadim, (1961)
- Amori celebri (Amours celebres), regia di Michel Boisrond, (1961)
- Vita privata (Vie privée), regia di Louis Malle, (1961)
- Lykke og Krone, regia di Colbjörn Helander, (1962) (documentario)
- Il riposo del guerriero (Les repos du guerrier), regia di Roger Vadim, (1962)
- Il disprezzo (Le Mépris), regia di Jean-Luc Godard, (1963)
- Un adorabile idiota (Une ravissante idiote), regia di Edouard Molinaro, (1964)
- Bardot et Godard, regia di Jacques Rozier, (1964) (documentario)
- Paparazzi, regia di Jacques Rozier, (1964) (documentario)
- Tentazioni proibite, regia di Osvaldo Civirani, (1965) (documentario)
- Marie Soleil, non accreditata, regia di Antoine Bourseiller, (1965)
- Dear Brigitte, regia di Henry Koster, (1965) (documentario)
- Viva Maria!, regia di Louis Malle, (1965)
- Il maschio e la femmina (Masculin, féminin: 15 faits précis), regia di Jean-Luc Godard, (1966)
- À coeur joie, regia di Serge Bourguignon, (1967)
- Tre passi nel delirio (Histoires extraordinaires), regia di Louis Malle, (1968)
- Shalako, regia di Edward Dmytryk, (1968)
- L'orso e la bambola (L'ours et la poupée), regia di Michel Deville, (1969)
- Les femmes (The Vixen), regia di Jean Aurel, (1969)
- Le novizie (Les novices), regia di Guy Casaril, (1970)
- La via del rum (Boulevard du rhum), regia di Robert Enrico, (1971)
- Le pistolere (Les pétroleuses), regia di Christian Jaque, (1971)
- Film Portrait, regia di Jerome Hill, (1972) (documentario)
- Una donna come me (Don Juan ou Si Don Juan était une femme...), regia di Roger Vadim, (1973)
- Colinot l'alzasottane (L'histoire très bonne et très joyeuse de Colinot Trousse-Chemise), regia di Nina Companeez, (1973)