Andreas Fridolin Weiss Bentzon
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Andreas Fridolin Weis Bentzon (Copenaghen 1936 – Copenaghen 1972) – Etnomusicologo - È stato il primo studioso ad occuparsi in modo organico e moderno delle launeddas, strumento musicale della Sardegna.
Nel 1952 si recò in Sardegna durante le vacanze scolastiche e vi fece ritorno nel 1953 e 1955. Durante questa seconda visita incontrò a Santa Giusta, il suonatore di launeddas Felice Pili "emigrato" da Villaputzu. Tornò ancora una volta per circa otto mesi nel biennio 1957/1958, questa volta con una borsa di studio, e si recò a Cabras, Villaputzu, Ortacesus, Cagliari e Oristano dove svolse il suo lavoro di ricerca, frequentando i più importanti suonatori, effettuando numerose e preziose registrazioni, filmati, fotografie presso i maggiori suonatori del tempo: Dionigi Burranca, Pasqualino Erriu, Aurelio Porcu, Giovanni Lai, e soprattutto Efisio Melis ed Antonio Lara.
Scrisse numerosi articoli su riviste scientifiche in varie lingue e raccolse le sue ricerche in due volumi in lingua inglese "The Launeddas. A Sardinian folk music instrument, 2 voll. Acta Musicologica Danica n°1, Akademisk Forlag, Copenaghen 1969" , con lo scopo, come lui stesso scrisse, di ottenere: "una fonte sicura di informazioni che potessero coprire gli aspetti tecnici, musicali, e sociali dello strumento", realizzando un nuovo approccio etnomusicologico, che "tende all'integrazione dello studio della musica, nell'ambito dell'antropologia culturale".
Come altri insigni studiosi stranieri (Max Leopold Wagner, Alberto Della Marmora, J. Lennou, Rudolph Bohne ecc.), dedica la sua vita, purtroppo molto breve, allo studio di un aspetto della Sardegna e lo fa con il rigore e la cognizione propri dello studioso, ma anche con grande rispetto e affetto per i luoghi e le persone. La sua opera analizza lo strumento musicale "a tutto tondo", lasciandolo inserito nel proprio contesto, nel ballo sardo, nelle marce e nell'accompagnamento del canto, ed in quello religioso, raccontandolo spesso con le parole degli stessi intervistati. La precisione scientifica dei rilevamenti nelle dimensioni delle launeddas, le osservazioni tonometriche e soprattutto le trascrizioni del secondo volume, collocano l'opera dello studioso in ambito tecnico-specialistico, eppure, grazie al particolare approccio, sullo sfondo s'intravede l'amore che questo studioso ha avuto per le cose sarde.