Uno pro puncto caruit Martinus Asello
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Uno pro puncto caruit Martinus Asello (letteralmente "Per un unico punto Martino perse Asello") è la frase latina corrispondente ad un modo di dire molto diffuso nella lingua italiana e radicato nella memoria orale: Per un punto Martin perse la cappa.
[modifica] Origine della locuzione
Secondo la tradizione, che risale al XVI secolo, Martino era abate del monastero di Asello. Volendo abbellire la sua abbazia, decise di apporre sul portale principale un cartello di benvenuto che recitasse:
- Porta patens esto. Nulli claudatur honesto
- "La porta resti aperta. Non sia chiusa a nessun uomo onesto"
o, in un'altra versione,
- Porta, patens esto. Nulli claudaris honesto.
- "Porta, resta aperta! Non essere chiusa a nessun uomo onesto".
Il messaggio era bello e ospitale.
Purtroppo per Martino, l'artigiano incaricato del lavoro (o, in altre versioni, forse lo stesso abate), complice probabilmente la stanchezza o la distrazione, sbagliò la posizione del punto e scrisse:
- Porta patens esto nulli. Claudatur honesto, cioè
- "La porta non rimanga aperta per nessuno! Sia chiusa all'uomo onesto!"
Un'altra versione riporta una variante analoga,
- Porta patens esto nulli. Claudaris honesto, cioè
- "Porta, non restare aperta per nessuno. Resta chiusa all'uomo onesto".
I guai derivati a Martino da un tale errore non si limitarono ad una figuraccia. La notizia di un messaggio così contrario alla caritas christiana, infatti, raggiunse le alte sfere ecclesiastiche (e forse lo stesso Pontefice), le quali decretarono l'immediata sollevazione dell'abate, privandolo della cappa (cioè il mantello) che di tale dignità era simbolo.
A ricordare l'errore di Martino provvide il suo successore, che fece correggere il cartello ingiurioso, completandolo quindi con la frase
- Uno pro puncto caruit Martinus Asello (o Ob solum punctum ...).
[modifica] Curiosità
La versione francese del proverbio recita:
- "Pour un point Martin perdit son âne".
Per un processo di banalizzazione (fenomeno consueto nella trasmissione dei testi, in virtù del quale un termine di uso raro o specifico viene sostituito, erroneamente, da uno più quotidiano e vicino alle conoscenze e all'esperienza di chi parla), il termine geografico Asello è stato confuso con il suo omografo latino asellus, cioè "asinello".