Trattato di Ninfeo
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Con il nome di trattato di Ninfeo è ricordata la convenzione firmata nel 1261 da Genova, guidata dal primo capitano del popolo Guglielmo Boccanegra e Michele VIII di Bisanzio il Paleologo, imperatore spodestato di Bisanzio e reggente dell'Impero di Nicea.
Il trattato prevedeva l'appoggio genovese nella ripresa di Costantinopoli agli imperatori latini di Bisanzio con una flotta ormeggiata nel porto della capitale bizantina onde evitare incursioni veneziane dal mare ed il successivo impegno da parte genovese di provedere alla divesa marittima del ricostituito impero.
Da parte del paleologo vi era l'impegno a scacciare i nemici dei genoevsi dal proprio territorio, di concedere loro ogni privilegio commerciale ed il controllo marittimo degli stretti per il Mar Nero.
L'impero bizantino rimase così fino alla sua caduta nel 1453 appannaggio dei genovesi che ne controlarono per circa due secoli le sorti, fra alterne vicende.
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