Speculazione (borsa)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il termine speculazione nasce dal verbo latino "speculare", ovvero l'attività di guardia dei legionari. Da qui deriva il senso etimologico di "guardare lontano" ed in senso traslato "guardare nel futuro" o "prevedere il futuro". La speculazione può essere definita come l'attività dell' operatore che entra sul mercato nel momento presente, assumendo posizioni il cui esito, positivo o negativo, dipenderà dal verificarsi o meno di eventi aleatori su cui egli ha formulato delle aspettative. Se l'evento aleatorio si manifesterà in linea con le aspettative, l'operazione speculativa avrà esito positivo, cioè produrrà un profitto. Nel caso contrario si avrà una perdita. Varie sono le definizioni di speculazione, nell'ambito dell'economia capitalistica due sono fondamentali: secondo John Maynard Keynes la speculazione era l'arte di capire cosa gli altri operatori di mercato avrebbero pensato riguardo al futuro, mentre per i i pensatori della scuola Neoclassica la speculazione è l'attivita di un operatore che si assume dei rischi i quali necessitano di una adeguata remunerazione.
Rimane tuttavia costante il principio della speculazione: l'assunzione di posizioni ( non solo finanziarie, ma anche in altri beni) in base ad spettative sull'andamento futuro di una o più variabili aleatorie.
Quindi è difficile racchiudere la speculazione nel ristretto ambito della speculazione finanziaria e borsistica, poichè molte attività economiche si fondano su aspettative e molte imprese prendono decisioni strategiche sulla base di aspettative riguardo al futuro. Anedottica a questo proposito è la frase di un celebre banchiere: " Quando ero giovane mi chiamavano giocatore d'azzardo, poi cominciarono a chiamarmi speculatore ed oggi mi dicono che sono un grande banchiere: io però ho fatto sempre la stessa cosa."