Spadone a due mani
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Lo spadone a due mani è un'arma bianca che fu sviluppata per essere utilizzata dalla fanteria verso i primi del Cinquecento.
Si tratta di un'arma utilizzata prevalentemente nell'Europa Settentrionale, soprattutto Germania e Inghilterra.
L'impugnatura è molto lunga e viene tenuta con entrambe le mani, una davanti all'altra. Essa termina con un pomolo piuttosto grosso che evita alle mani di scivolare.
La tecnica vede soprattutto fendenti di taglio sia lunghi che corti e affondi di punta che sfruttano la notevole lunghezza della lama. Fra le varie tecniche, quella a otto, che vede la lama eseguire una serie di otto consecutivi nell'aria, ovvero una serie di fendenti incrociati alternati. L'obiettivo era quello di fare il vuoto attorno allo schermitore, con potenti fendenti che erano in grado di spezzare le ossa e deformare le lamiere delle armature.
Fu l'arma preferita dalle guardie scelte a cui era stata assegnata la protezione dello stendardo della propria unità. Fra i maggiori sostenitori di quest'arma vi furono i Lanzichenecchi.
Il peso medio di uno spadone a due mani era di circa tre chili, ma si poteva arrivare fino a quattro chili e mezzo. La lunghezza della lama andava dal metro al metro e venti, mentre l'arma nel suo complesso poteva raggiungere i 160 centimetri.
Uno degli spadoni a due mani più famosi (e notevoli per dimensione) fu quello di William Wallace, il famoso eroe scozzese a cui si è ispirato il film Braveheart - Cuore impavido.