Sociolinguistica
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La sociolinguistica è un ramo della linguistica che studia la variazione linguistica secondo più livelli:
- la variazione diatopica (a seconda dello spazio geografico in cui viene parlata una lingua);
- la variazione diastratica (a seconda dei gruppi e delle classi sociali di appartenenza);
- la variazione diafasica (dipendente dal contesto in cui avviene la comunicazione, l'argomento e i rapporti tra gli interlocutori);
- la variazione diamesica (a seconda del mezzo attraverso il quale si comunica).
- la "variazione diacronica" (temporale) - (che registra i cambiamenti linguistici avvenuti nel corso degli anni o secoli)
Per la sua attenzione alla "diversificazione" cui viene esposto qualsiasi sistema linguistico, per la sua predilezione dunque per le "differenze" tra i parlanti, la sociolinguistica si contrappone alla linguistica teorica il cui obiettivo principale è al contrario svelare le strutture universali del linguaggio umano.
La sociolinguistica si occupa quindi dell'uso della lingua, di come le strutture astratte (studiate dalla linguisticagenerale) si comportano quando sono calate nella realtà sociale.
La disciplina si inscrive, dunque, dentro le scienze linguistiche della parole, quel "guazzabuglio eteroclito" che Saussure esclude dal sistema semiotico delle lingue, in quanto non parte integrante dello stesso.
Due significanti del medesimo valore per il sistema, infatti, potranno costituire per il sociolinguista elementi differentemente connotativi a livello extra-linguistico; potranno cioè indicare una determinata provenienza, un preciso status sociale etc.
[modifica] Bibliografia
- Gaetano Berruto, Prima lezione di sociolinguistica, Roma/Bari, Laterza, 2005.
- Gaetano Berruto, Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo, Roma, Carocci, 2002.
- Stefania Giannini, Stefania Scaglione (a cura di), Introduzione alla sociolinguistica, Roma, Carocci, 2003.
Per un'introduzione generale alle scienze del linguaggio:
- Marco Mazzone, Menti simboliche, Carocci, 2005.
