Senato degli Stati Uniti d'America
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Il Senato degli Stati Uniti d'America è una delle due camere che compongono il Congresso degli Stati Uniti d'America, assieme alla Camera dei Rappresentanti, ed è situato a Washington DC. La sua organizzazione e i suoi poteri sono delineati dall'articolo 1 della Costituzione degli Stati Uniti. Il Senato è presieduto dal Vice Presidente degli Stati Uniti d'America; condivide con la Camera il potere legislativo e le funzioni di controllo dell'operato dell'esecutivo, ma possiede anche alcuni poteri esclusivi, tra cui la ratifica dei trattati internazionali e l'approvazione delle nomine di molti funzionari e dei giudici federali.
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[modifica] Origini e caratteristiche
Gli autori della Costituzione crearono un Congresso bicamerale, poiché desideravano che ci fossero due camere che si controllassero reciprocamente. Una delle due (la Camera dei Rappresentanti) era intesa come "camera del popolo", molto sensibile all'opinione pubblica. L'altra (il Senato) avrebbe dovuto essere un'assemblea di saggi più riflessiva e ponderata, che rappresentava i parlamenti degli stati. Rispetto alla Camera dei Rappresentanti, il Senato è meno numeroso e i suoi membri hanno un mandato più lungo, e questo consente un'atmosfera più collegiale e meno partigiana, meno influenzata dalla pubblica opinione. Il Senato e i suoi membri hanno generalmente maggiore prestigio rispetto alla Camera, poiché il mandato dei senatori è più lungo, l'assemblea è meno numerosa, e i senatori rappresentano collegi che (nella maggior parte dei casi) sono più grandi di quelli dei Rappresentanti.
Il Senato degli Stati Uniti fu così denominato a imitazione dell'antico Senato romano. La sua aula si trova nell'ala nord del Campidoglio, a Washington, mentre la Camera dei rappresentanti si riunisce nell'ala sud.
[modifica] Membri ed elezioni
Ogni Stato degli Stati Uniti è rappresentato da due membri; pertanto il Senato è attualmente composto da cento senatori. Il Distretto di Columbia e i territori non hanno rappresentanza in Senato.
Ciascun senatore è eletto per sei anni; le scadenze dei mandati sono distribuite nel tempo, in modo che un terzo dei senatori siano rinnovati ogni due anni (così, ad esempio, i senatori eletti nel 2000 scadranno nel 2006; quelli eletti nel 2002 scadranno nel 2008; e quelli eletti nel 2004 scadranno nel 2010). Le elezioni dei due senatori che rappresentano ciascuno stato hanno luogo in anni diversi (così, ad esempio, i due senatori della California sono stati eletti nel 2000 e nel 2004), e ciascun senatore è eletto dall'intero corpo elettorale dello stato. Le elezioni si tengono nell'Election Day (cioè il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre) degli anni pari; gli eletti entrano in carica all'inizio di gennaio dell'anno successivo.
In origine i senatori erano eletti dai parlamenti degli stati; a partire dal 1913, come previsto dal XVII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, essi sono eletti direttamente dal popolo. Sono eleggibili coloro che hanno compiuto trent'anni di età, sono cittadini americani da almeno nove anni, e (alla data di elezione) sono residenti nello stato per il quale sono eletti. In quasi tutti gli stati per l'elezione viene utilizzato il sistema maggioritario semplice (ogni elettore vota per un candidato; viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti).
[modifica] Presidenza e organizzazione interna
Il Vice Presidente degli Stati Uniti d'America è il presidente del Senato, ma non ne è membro e non ha diritto di voto, tranne in caso di parità. Il Vice Presidente di solito non esercita le sue funzioni di Presidente del Senato; lo fa in genere soltanto per votare in caso di parità, oppure in occasioni cerimoniali. La presidenza dell'assemblea spetta di solito al Presidente pro tempore (che per prassi è il senatore del partito di maggioranza con la maggiore anzianità di servizio). Di solito il Presidente Pro Tempore delega la presidenza delle sedute a un altro senatore del suo partito.
Ciascuno dei partiti rappresentati nel Senato elegge un capogruppo. Il capogruppo del partito di maggioranza stabilisce l'ordine del giorno, e programma dibattiti e votazioni; ha quindi una grande influenza sui lavori dell'assemblea.
Il Senato comprende sedici commissioni permanenti, ciascuna delle quali competente per una determinata materia (ad esempio: finanze, difesa, giustizia, ecc.). Ciascuna commissione, nelle materie di sua competenza, esamina preliminarmente le proposte di legge e le nomine presidenziali, e ha funzioni di controllo sulle azioni dell'esecutivo. Le commissioni sono presiedute da un senatore del partito di maggioranza, di solito scelto tra quelli con la maggiore anzianità di servizio. Esistono anche commissioni speciali (ad esempio, quelle che si occupano dei servizi segreti o dei problemi della terza età) e commissioni congiunte (che comprendono anche membri della Camera dei Rappresentanti), ma hanno minore importanza.
[modifica] Poteri e funzioni
Il Senato condivide con la Camera dei Rappresentanti il potere legislativo. I senatori possono presentare proposte di legge; non possono però proporre leggi tributarie (questa funzione spetta in esclusiva ai rappresentanti), anche se possono modificarle senza limitazioni. Ciascuna proposta, per divenire legge, deve essere esaminata e approvata da entrambe le camere. Se le due camere approvano versioni diverse della stessa proposta, di solito viene nominata una commissione congiunta (conference committee) che elabora un testo di compromesso, da sottoporre nuovamente alle due camere per l'approvazione definitiva.
Il Senato ha alcuni poteri esclusivi, di cui la Camera è priva; in particolare, il Presidente necessita del consenso del Senato per concludere trattati internazionali e per nominare funzionari e giudici federali. Nel procedimento di impeachment (cioè di rimozione dalla carica di un funzionario o di un giudice federale) alla Camera spetta la formulazione dei capi di accusa nei confronti dell'imputato, che poi viene processato dal Senato (per la condanna è necessaria la maggioranza dei due terzi). Se l'accusato è il Presidente degli Stati Uniti, il processo è presieduto dal Giudice Capo della Corte Suprema.
Il Senato ha inoltre il potere di eleggere il Vice Presidente degli Stati Uniti, se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori presidenziali (tuttavia questo si è verificato una sola volta, nel 1837).
[modifica] Composizione
Dopo le elezioni del 2004, il Senato comprende 55 repubblicani, 44 democratici e un indipendente. Il Presidente pro tempore è Theodore Stevens (repubblicano, eletto in Alaska); il capogruppo di maggioranza è William Frist (repubblicano, eletto nel Tennessee); il capogruppo di minoranza è Harry Reid (democratico, eletto nel Nevada). Dal 2007 il Senato comprenderà 51 democratici e 49 repubblicani.
Per approfondire, vedi la voce Senato U.S.A. nel 109° Congresso (2005-06). |
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