Satet
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Satet divinità egizia correlata con le acqua del Nilo, venerata nella regione di Elefantina.
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varianti
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s ṯy t Satet (setit)
Nell'iconografia egizia è raffigurata come una donna recante sul capo la corona dell'Alto Egitto
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a cui si aggiungono due corna.
Il nome ha il significato letterale di eiaculazione in correlazione con la teoria che vedeva l'annuale piena del Nilo come l'effetto dell'atto di masturbarsi del dio Atum.
Nella teologia di Elefantina formava una triade con Khnum, suo sposo, e con la figlia Anuqet mentre ad Esna (Latopolis) aveva come figlia la dea Neith
Centro del culto di Satet, come anche di Anuqet, era probabilmente l'isola di Sehel, al centro del Nilo, infatti nuno degli epiteti della dea è appunto quella di Sehel.
Nella visione cosmogonica Satet è associata a Sothis, la stella Sirio.
In epoca tarda anche questa divinità subirà un processo di assimilazione ad Iside.
Satet ha un ruolo anche nella raffigurazioni funerarie dove è definita l'arciere che scaglia il nuovo Nilo come una freccia e fornisce ai defunti la vitalità del fiume. Tale immagine è legata al passaggio del Nilo dalla regione delle cateratte, dove le acque sono maggiormente turbolente, alla valle del Nilo vera e propria ove il fiume scorre con maggior regolarità.
[modifica] Bibliografia
Tosi, Mario - Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto - ANANKE, Torino 2004, ISBN 88-7325-064-5