San Medardo
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Le origini di Medardo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, risalgono al VI secolo.
Il padre fu uno dei Franchi che conquistò la Gallia e che ivi conobbe e sposò la madre appartenente ad una nobile famiglia gallo-romana. Secondo alcune fonti[citazione necessaria] la famiglia di Medardo si stabilì nel piccolo villaggio di Salency, nei pressi di Noyon (cittadina della Picardia, in Francia settentrionale). Fu qui che Medardo passò i primi anni della sua vita. Intrapresa presto la strada del sacerdozio, Medardo divenne successivamente vescovo della città di Noyon. Il vescovato durò dal 530 fino al 545.
Medardo contribuì alla evangelizzazione della Francia, opera che venne tutta affidata all'apostolato dei vescovi successivamente alla conversione del re dei Franchi Clodoveo. All'epoca del vescovato risale l'episodio più importante legato alla vita di Medardo: la regina Radegonda, dopo che il marito Clotario I, re dei Franchi, ne aveva fatto uccidere il fratello, fuggì dalla Corte e domandò rifugio a Medardo chiendo inoltre di essere consacrata. Il vescovo Medardo, senza temere la reazione del re, la accolse e la consacrò diaconessa. Al contrario di quanto atteso, da allora il re mostrò sempre ammirazione per Medardo, tanto che alla sua morte, nel 560, lo fece seppellire nella capitale Soissons dove negli anni successivi verrà costruita l'abbazia di San Medardo.
Secondo il quotidiano cattolico Avvenire [1], tuttavia, Medardo non fu vescovo di Noyon bensì di Viromandesium (l'attuale comune di Saint-Quentin) e l'inizio del suo vescovato viene posticipato nel 545 per finire nel 560, anno della sua morte. L'incongruenza sulla date e sul luogo viene fatta risalire ad un'erronea biografia[citazione necessaria] risalente al XI secolo.
San Medardo è santo patrono di Arcevia (AN).