Salto in alto
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Il salto in alto è una disciplina atletica nella quale i partecipanti devono oltrepassare con un salto un'asticella orizzontale posizionata ad una data altezza.
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[modifica] Storia
Anche se probabilmente si gareggiava in questa disciplina già nelle prime Olimpiadi, la prima competizione di salto in alto di cui si ha riscontro si svolse in Scozia all'inizio del XIX secolo, e fu vinta con una salto di 167 cm. I primi saltatori utilizzavano un approccio diretto all'asticella oppure una tecnica a forbice. In quest'ultima l'asticella veniva approcciata in diagonale, e il saltatore gettava oltre la stessa prima la gamba interna (quella più vicina all'asticella) e poi quella esterna, con un movimento che ricorda appunto quello delle lame delle forbici. Verso la fine del secolo la tecnica di salto cominciò ad ammodernarsi, a partire da quella introdotta da M.F. Sweeney: dopo aver iniziato il salto come nella tecnica a forbice, si stende la schiena e la si porta in posizione orizzontale sopra l'asticella; con questa tecnica, che prevede un valicamento più facile rispetto alle tecniche fino ad allora in uso, il saltatore irlandese-americano portò il record del mondo a 1.97 m nel 1895.
Un altro atleta americano, M.F. Horine, ha sviluppato una tecnica ancora più efficiente, conosciuta come Western roll. Anche in questo stile la rincorsa segue una traiettoria diagonale rispetto all'asticella, ma lo stacco da terra avviene con la gamba interna, mentre quella esterna è portata verso l'alto per proiettare il corpo oltre l'asticella. Horine portò il record del mondo a 2.01 m nel 1912 e la sua tecnica fu largamente usata durante la gara di salto in alto all'XI Olimpiade di Berlino 1936, vinta da Cornelius Johnson con la misura di 2.03 m.
I saltatori americani e russi dominarono la specialità per i successivi quaranta anni, che videro l'evoluzione della tecnica ventrale; questa tecnica prevede che il saltatore valichi l'asticella con il torso rivolto verso il basso e parallelo o quasi all'asticella. Fra i più famosi saltatori ventrali si ricordano Charles Dumas, che saltò 2.13 m nel 1956, John Thomasushed che valicò per primo i 2.23 m nel 1960 e Valeri Brumel, che dominò la scena per oltre quattro anni, e che grazie ad un'elegante e veloce rincorsa portò il record del mondo a 2.28 m e vinse la medaglia d'oro alla XVIII Olimpiade di Tokyo, prima che la sua brillante carriera agonistica venisse interrotta da un incidente motociclistico.
Gli allenatori americani, incluso il due volte campione del NCAA Frank Costello dell'Università di Maryland, migrarono in Russia per imparare da Brumel e i suoi allenatori. Tuttavia sarbbe stato un solitario innovatore presso la Oregon State University, Dick Fosbury, colui che avrebbe portato il salto in alto nel nuovo secolo. Traendo vantaggio da un materassino di atterraggio rialzato e più soffice, Fosbury aggiunse una nuova rotazione all'antiquato salto ventrale. Direzionò la testa e le spalle sopra la sbarra per prime, scivolando sulla schiena arcuata in una posizione che gli avrebbe fatto rompere il collo sulle vecchie buche sabbiose di atterraggio. Dopo aver usato il salto con stacco alla Fosbury per vincere l'oro olimpico nel 1968, la tecnica iniziò a diffondersi in tutto il mondo e presto fu preferita dalla maggior parte dei saltatori al vecchio scavalcamento ventrale. L'ultimo detentore di record mondiale con stile ventrale fu il sovietico Vladimir Yashchenko, che saltò 2 metri e 33 nel 1977 e poi 2 metri e 35 indoor nel 1978.
Fra i saltatori in alto di successo dopo la rivoluzione fosbury ci sono: gli americani Dwight Stones e il suo rivale (1.73 m) Franklin Jacobs, che saltarono 2.32 m, un sorprendente mezzo metro abbondante in più oltre la sua altezza (0.59 m); I cinesi record mondiale Ni-chi Chin e Zhu Jianhua; i tedeschi Gerd Wessig e Dietmar Mögenburg; il campione olimpico svedese Patrik Sjöberg; e le saltatrici Iolanda Balas dalla Romania, Ulrike Meyfarth dalla Germany, Sara Simeoni dall'Italia e l'americana Amy Acuff.
[modifica] Stato attuale
Il Salto Fosbury è ormai usato universalmente a tutti i livelli, escluse solo le competizioni per novizi e dove le zono di atterraggio non sono attrezzate con i materassini soffici. Il record mondiale maschile è di 2.45 m (8'0-1/2") stabilito 1993 dal cubano Javier Sotomayor, mentre il record mondiale femminile è detenuto dalla bulgara Stefka Kostadinova. Nelle olimpiadi del 2004, lo svedese Stefan Holm vinse la medaglia d'oro maschile, e la russa Yelena Slesarenko saltò più in alto per ben due volte rispetto alla campionessa mondiale Hestria Cloete, vincendo il titolo femminile. Holm, alto 1.81 m, eguagliò il record del maggior scarto fra l'altezza del salto e la statura dell'atleta di Franklin Jacobs height-over-head record (59 cm di quando superò i 2.40 m) vincendo il Campionato Europeo Indoor del marzo 2005.
[modifica] Regole e procedure
In una competizione, la barra inizialmente è regolata ad un'altezza relativamente bassa ed è spostata verso l'alto con incrementi dell'ordine di 3 o 5 centimetri, ma possono essere di 1 centimetro per i tentativi record. Ogni atleta ha l'opzione di scegliere a quale altezza iniziare a saltare, ma una volta che un'altezza è stata saltata, gli altri atleti non potranno iniziare ad un'altezza inferiore. Una volta che un saltatore sta per cominciare, può scegliere se tentare o meno altezze successive, nel caso in cui scelga di passare ad una altezza superiore, anche se non è riuscito a superare l'asta ad una certa altezza, può "passare" i sui tentativi rimanenti all'altezza scelta. Dopo tre salti consecutivi nulli l'atleta è eliminato dalla gara. L'atleta che salta più in alto è dichiarato vincitore. Se due o più atleti saltano la stessa altezza massima, quello con il numero più basso di tentativi nulli (a qualsiasi altezza) vince. Se con ciò non si riesce a definire il vincitore, vengono effettuati ulteriori salti, le altezze ottenute in tali salti rimangono valide ai fini dei record.
La barra del salto in alto è fatta di plastica rinforzata con vetro o di alluminio. Altri materiali sono permessi, ma ci sono delle limitazioni di peso e di curvatura. La barra è lunga circa 4 metri (la IAAF regola la lunghezza a scopo di record), con una sezione trasversale rotonda, triangolare, o quadrata per la maggior parte della sua lunghezza e di due punti di appoggio quadrati alle estremità. È disposta ad un'altezza misurata su due montanti che permettono che la barra si disponga sulle relative estremità all'altezza voluta. Le altezze saltate sono calcolate misurando dal punto di decollo al bordo superiore della parte più bassa della barra. Direttamente dietro la barra c'è un materasso molle di gomma piuma che permette un atterraggio sicuro. Gli atleti devono saltare con un solo un piede per oltrepassare la barra. Durante il salto possono toccare la barra, il salto è nullo se quest'ultima cade per il loro tocco. Si sono verificati rari casi in cui è stato permesso all'atleta di rieffettuare il tentativo, ciò può solo accadere se il giudice dichiara che la barra è caduta a causa di circostanze esterne, come il vento.
[modifica] Migliori 10 salti
aggiornato al 1° Gennaio 2006
[modifica] Uomini
Altezza | Atleta | Nazionalità | Luogo | Data |
---|---|---|---|---|
2.45 | Javier Sotomayor | Cuba | Salamanca | 27 Luglio 1993 |
2.42 | Patrik Sjöberg | Svezia | Stoccolma | 30 Giugno 1987 |
2.41 | Igor Paklin | Unione Sovietica / Kirghizistan | Kobe | 4 Settembre 1985 |
2.40 | Rudolf Povarnitsyn | Unione Sovietica / Ucraina | Donetsk | 11 Agosto 1985 |
2.40 | Sorin Matei | Romania | Bratislava | 20 Giugno 1990 |
2.40 | Charles Austin | Stati Uniti | Zurigo | 7 Agosto 1991 |
2.40 | Vyacheslav Voronin | Russia | Londra | 5 Agosto 2000 |
2.40 | Stefan Holm | Svezia | Madrid | 6 Marzo 2005 |
2.39 | Jianhua Zhu | Cina | Eberstadt | 10 Giugno 1984 |
2.39 | Hollis Conway | Stati Uniti | Norman | 30 Luglio 1989 |
2.38 | sette atleti | - | - | - |
[modifica] Donne
Altezza | Atleta | Nazionalità | Luogo | Data |
---|---|---|---|---|
2.09 | Stefka Kostadinova | Bulgaria | Roma | 30 Agosto 1987 |
2.08 | Kajsa Bergqvist | Svezia | Arnstadt | 4 Febbraio 2006 |
2.07 | Lyudmila Andonova | Bulgaria | Berlino | 20 Luglio 1984 |
2.06 | Hestrie Cloete | Sudafrica | Parigi | 31 Agosto 2003 |
2.06 | Yelena Slesarenko | Russia | Atene | 28 Agosto 2004 |
2.05 | Tamara Bykova | Unione Sovietica / Russia | Kiev | 22 Giugno 1984 |
2.05 | Heike Henkel | Germania | Tokyo | 31 Agosto 1991 |
2.05 | Inha Babakova | Unione Sovietica / Ucraina | Tokyo | 15 Settembre 1995 |
2.04 | Silvia Costa | Cuba | Barcellona | 9 Settembre 1989 |
2.04 | Venelina Veneva | Bulgaria | Kalamata | 2 Giugno 2001 |
[modifica] Salto in alto in Italia
Il salto in alto italiano ha sempre vantato buoni atleti a livello mondiale.
Maschi: I migliori saltatori del momento sono quattro: i due gemelli Giulio e Nicola Ciotti (classe 1976), Andrea Bettinelli (classe 1978) e il più giovane Alessandro Talotti (classe 1980), Tutti loro hanno collezionato fino ad ora partecipazioni alle più importanti gare internazionali, riuscendo molte volte a qualificarsi per la finale.
Nel passato la scena è stata dominata da atleti friulani, sia per le buone caratteristiche fisiche (tra cui un'altezza superiore alla media), che per la bravura dei due allenatori che al tempo seguivano la disciplina (Faustino Anzil e Sergio Zanon).
[modifica] Risultati
Atleta | Risultato | Commento |
---|---|---|
Marcello Benvenuti | 2.33 | Record italiano |
Luca Toso | 2.32 | Record italiano |
Alessandro Talotti | 2.32 | |
Giulio Ciotti | 2.31 | |
Nicola Ciotti | 2.31 | |
Andrea Bettinelli | 2.31 | |
Massimo Di Giorgio | 2.30 | Record italiano |
Bruno Bruni | 2.27 | Record italiano |
Enzo Del Forno | 2.22 | Record italiano |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Riferimenti
- "The Complete Book of Track and Field", a cura di Tom McNab
- "The World Almanac and Book of Facts, 2000"