Repubblica dell'Estremo Oriente
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La Repubblica dell'Estremo Oriente (in russo Дальневосто́чная Респу́блика (ДВР)) fu creata nell'estremo oriente della Russia come uno stato cuscinetto tra la Repubblica Socialista Sovietica Federata e i territori occupati dal Giappone. Sebbene uno stato indipendente, la repubblica era controllata dalla Russia sovietica.
[modifica] Storia
La repubblica fu creata, a seguito di una direttiva di Lenin, il 6 aprile 1920 nella città di Verkhneudinsk (ora Ulan-Ude), con lo scopo di evitare lo scontro bellico tra il Giappone e la Russia sovietica. Il 14 maggio dello stesso anno il governo sovietico russo riconobbe il nuovo stato ed il suo governo.
Il suo territorio formalmente si estendeva dal Lago Baikal alla costa del Pacifico, e, all'inizio, lo stato controllava soltanto l'area di Pribajkalie, poiché il resto era controllato sia dai giapponesi che dall'Armata Bianca.
Il 22 ottobre 1920 l'esercito della repubblica conquistò la città di Cita, che divenne la nuova capitale.
La costituzione dello stato era stata approvata il 27 aprile 1921, e garantiva (almeno formalmente) elezioni democratiche, eguaglianza delle classi sociali e la proprietà privata (la Repubblica dell'Estremo Oriente divenne un poligono sperimentale per la NEP).
Nel maggio 1921 a Vladivostok fu proclamato il governo temporaneo sotto il controllo dei Bianchi, con lo scopo di separare il territorio dal controllo di Mosca. I Bianchi subirono tuttavia una sconfitta determinante il 12 febbraio 1922, e il conflitto si risolse il 25 ottobre successivo, quando i giapponesi e i Bianchi lasciarono Vladivostok.
Il 15 novembre 1922 la Repubblica dell'Estremo Oriente venne incorporata nella Repubblica Socialista Sovietica Federata.