Reggiane-progetti avanzati
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Reggiane Re.2003 | |
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Il primo prototipo |
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Descrizione | |
Ruolo | caccia/cacciabombardiere |
Equipaggio | 2 |
Primo volo | 13 ottobre 1942 |
Entrata in servizio | mai |
Costruttore | Reggiane |
Esemplari costruiti | 1 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 8,08 m |
Apertura alare | 11,0 m |
Altezza | 3,20 m |
Superficie alare | 20,40 m² |
Pesi | |
A vuoto | 2,470 kg |
Carico | 500 kg |
Massimo al decollo | 3.350 kg |
Propulsione | |
Motore | Motore radiale 14 cilindri Piaggio P.IX RC.40 |
Potenza | 1.000 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 530 ca. x km/h |
Autonomia | 720 km |
Tangenza | 10.500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2x Breda-SAFAT da 12,7 mm e 2 cal. 7,7 |
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Progetto:Aviazione |
Il Reggiane Re.2003 era un progetto interessante di ricognitore di nuova generazione, ricavato dal Reggiane Re.2000 con un abitacolo biposto e un nuovo apparato radio rice-trasmittente per l'aereocooperazione. Sarebbe stato, autonomia (alquanto ridotta) a parte, un buon apparecchio per sostituire i velivoli preesistenti, puntando al ruolo di ricognitore veloce e potente piuttosto come macchina leggera ed economica come nei più recenti sviluppi della specialità della osservazione aerea (ma congrua con quella della ricognizione tattica, dove l'autonomia era peraltro insufficiente). La capacità di carburante era di ben 674 litri, in serbatoi sia alari che di fusoliera. La macchina avrebbe avuto anche capacità di attacco al suolo con bombe e mitragliere, ma nessun armamento difensivo.
La macchina avrebbe dovuto essere prodotta con un primo ordine di 200 apparecchi, ma il precipitare della situazione bellica risultava a quel tempo talmente compromessa che il programma venne abbandonato.
Indice |
[modifica] Altri Progetti Reggiane:
Ecco una panoramica dei progetti minori della Reggiane, alcuni arrivati ai prototipi, altri solo al progetto, gli ultimi dei quali risultanti solo come disegni di massima e non ben conoscibili, anche per la perdita dei documenti eventualmente prodotti.
[modifica] Re.2001 Delta e Bis
Interessanti versioni, una economica e l'altra migliorata del Falco II. Per ulteriori informazioni vedesi Re.2001
[modifica] Re.2004
Questo progetto venne ideato e portato avanti con il modello di motore a cilindri a X, raffreddato a liquido, Isotta Fraschini Zeta da 1.250 hp, sempre nell'ottica di poter usare un motore nazionale al posto di quello tedesco. Sovralimentato dal turbocompressore, aveva ben 24 cilindri e venne impiegato su di un S.79, ma i gravi problemi di surriscaldamento lo resero talmente inaffidabile da rendere la messa a punto un problema irrisolto. La macchina di per sé era ricavata secondo alcune fonti dal Re.2005, secondo altre dal 2001, ma i due prototipi ordinati nella metà del 1942 non ebbero mai realizzazione. Le prestazioni che ci si aspettava erano una velocità di 620 km/h a 6.000 m, raggio d'azione di 450 km e autonomia di 1.000. Armamento, 2 mtg cal 12,7 e 2 cal 7,7. Non si conosce se avrebbe avuto anche agganci per bombe.
[modifica] Re.2005 Bifusoliera
Versione concepita nel dicembre 1942 per aumentare la potenza del velivolo rispetto al peso, questo tentativo estremo (condiviso anche da altre ditte italiane e statunitensi) verteva su di una macchina bifusoliera con un unico abitacolo e una semiala in comune, 4 cannoni cal. 20 mm e 1.000 kg di carico, previsti 680 km/h a 7.000 m. Non costruito, ma molto interessante ed audace come ideazione.
[modifica] Re.2005R
Il progetto base venne modificato profondamente per alloggiare nella parte posteriore della fusoliera un motore aggiuntivo da 370 hp, per ristabilire la potenza in quota e per azionare un postbruciatore. La velocità per un massimo di 12 minuti avrebbe potuto arrivare tra i 710 e i 760 km/h. Il peso arrivava quasi a 4.000 kg ma solo sulla carta perché non venne mai completato preferendo il Re.2006
[modifica] Re.2006
L'aereo risultava un riprogettazione del 2005 con un'ala a serbatoi integrali, finalmente accettati dalla RA, radiatori annegati come sul 2001 bis, e il motore DB-603. La velocità era quantificabile in oltre 700 km/h a 8.000 m, ma la macchina non ebbe mai il motore e sopravvisse per qualche anno al conflitto in un magazzino, poi in una scuola tecnica. Un modello disarmato, il 2006 Racer, per le corse aeree, migliorato come aereodinamica, non ebbe seguito dopo la guerra.
[modifica] Re.2006PP
Rielaborazione del 2005 con il ruolo di postale veloce, di cui la versione PP aveva la capacità di 8 passeggeri e 100 kg di carico utile, arrivando in questo modo ad essere un vero aereo da trasporto leggero per il Dopoguerra, ma non ebbe realizzazione.
[modifica] Re.2007
Non si capisce bene quando questa macchina venne progettata, ma appare difficile che fosse progettata con l'ala a freccia fin dall'inizio. In effetti, sembra trattarsi di un progetto postbellico, ma la cronologia come anche le prestazioni ottimisticamente stimate (1.050 km/h, 15.000 m di tangenza, 1.500 km di autonomia, con un peso di soli 2.500-3.550 kg) sono incerte. Il motore avrebbe dovuto o potuto essere un modello tedesco da 1.000 kg/s. e le armi 4 cannoni da 20 mm con ben 800 colpi, e questo da solo avrebbe lasciato appena 750-800 kg per il carico di carburante. E' praticamente certo che il Re.2007 non sia mai esistito in quanto progetto vero e proprio e tanto meno come prototipo in costruzione. L'unico documento targato "Reggiane", una presunta lettera dell'Ing. Longhi al Conte Caproni datata 7 gennaio 1944, è un falso evidente: la carta intestata su cui è redatta è quella in uso nel dopoguerra.
[modifica] Ca.-Re.2008
Nel dopoguerra, forse attorno al 1949, venne presentato questo progetto vertente su di una macchina, una sorta di "serie 8" della ditta aereonautica e la Caproni, gruppo a cui faceva capo, all'AMI ma non ebbe seguito. Sembrava marcatamente somigliante all'F-86 Sabre, ma non se ne conoscono i dettagli delle caratteristiche, probabilmente solo abbozzate. L'unica testimonianza in merito è quella dell'Ing. Longhi, il Capo Progettista delle Reggiane, ma non esistono altri riscontri ed è noto che su tutta la questione "caccia Reggiane a reazione" Longhi non è attendibile, se non peggio.