Discussione:Reattore nucleare RBMK
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Ritengo ci siano diversi errori.
Nel citare il caso Chernobyl si dice:
"L'incidente fu causato principalmente dal volere aumentare il rendimento della centrale stessa, già 3 dei 4 reattori erano stati spenti perchè non rendevano rispetto i costi. Aumentare il rendimento di quel reattore siglificava principalmente diminuire la sicurezza operativa."
Mi risulta invece che i reattori da 1 a 3 fossero in funzione, anche se il numero 3 solo per metà del nucleo ( i reattori in oggetto avevano il nucleo diviso in due metà indipendenti). Del resto lo stesso reattore 4, che esplose, era in funzione anch'esso per solo metà.
A ciò si aggiunga che le barre di combustibile presenti erano quasi esaurite e da lì a pochi mesi era prevista la ricarica del reattore.
Vi era un esperimento in corso al momento dell'esplosione, ma non di incremento delle prestazioni bensì di controllo degli apparati di sicurezza teso a verificare se essi riuscissero ad entrare in funzione prima dell'intervento dei generatori diesel preposti a fornire corrente in emergenza (cioè se l'inerzia della turbina fosse sufficiente a fornire elettricità sino all'intervento dei generatori) e non era il primo test di questo tipo, altri già eseguiti non avevano dato risultati certi e/o attesi. Ciò portò alla disattivazione volontaria di parte dei circuiti di emergenza e fu concausa della catastrofe.
L'instabilità di questo tipo di reattori fu sì motivo di pericoli e concausa dell'incidente, ma non a causa di instabilità quando erano richieste alte prestazioni (condizione in cui invece erano alquanto stabili e controllabili) ma all'opposto, essi divenivano imprevedibili quando funzionavano a meno del 30% della potenza a causa dell'addensarsi dell'acqua di raffreddamento.
Durante l'esperimento la potenza, per errore, venne portata all'1% realizzando una condizione in cui l'erogazione di energia elettrica da parte dello stesso reattore era insufficiente per la buona riuscita del test ed esponeva ed enormi instabilità. Per giunta, in tali condizioni le barre di combustibile si caricano di xenon che le rende incapaci di "riaccellerare" la reazione, così per raggiungere una quota minima di potenza necessaria al programma vennero sollevate anche parte delle 30/40 barre di sicurezza in grafite destinate a rimanere sempre inserite (tranne 6, insufficienti a smorzare eventuali picchi di potenza).
In questo modo la potenza passò al 7% ed il test potè iniziare. Si taglio l'approvvigionamento di vapore alla turbina (evento che equivale per il nucleo alla chiusura della valvola in una pentola a pressione priva di sfiati di sicurezza), all'aumentare della pressione il reattore divenne instabile aumentando di 4 volte la potenza. Questo evento rese l'acqua di raffreddamento insufficiente, si cercò inutilmente di tamponare regolando i flussi, ma si capì subito che il reattore stava andando fuori controllo, a quel punto venne azionato il comando che inseriva tutte le barre in grafite spegnendo il reattore, ma era troppo tardi. La potenza crebbe di oltre 100 volte ed il lento sistema di discesa delle barre trovò le sedi delle stesse ormai fuse e deformate. Nulla poteva più fermare la catastrofe, che puntualmente avvenne dopo 38 secondi dall'inizio del test.
In seguito gli stati europei finanziarono le modifiche di tutti i reattori russi di questo tipo per far sì che il sistema di inserimento delle barre potesse essere efficace in 2 secondi anzichè 25.
[modifica] caratteristiche tecniche e dinamica incidente
Noto con piacere che ci sia una discussione in merito, approvo totalmente il testo della discussione che evidenzia come ci siano diversi errori e inisattezze piuttosto gravi nella voce principale, cosa che non aiuta l'utente dell'enciclopedia nella comprensione dei dati tecnici e della dinamica reale dell'incidente. Pertanto suggerirei che al piu' presto qualcuno piu' autorevole di me effettui la modifica della voce principale. colgo l'occasione per segnalare il sito internet www.fisicamente.net [1] per ulteriori precisazioni in merito. Disponibile per qualsiasi collaborazione P.S. dopo casuale ricerca ho rintracciato un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore il 25-4-2006 di Mario Cianflone dove si descrive l'incidente in modo similare a quanto contenuto nella voce principale, considerando che la la voce principale dell'enciclopedia e' stata pubblicata prima, ritengo sia lecito pensare che il redattore del Sole 24 Ore, abbia attinto dall'enciclopedia e quindi abbia pubblicato un articolo sostanzialmente viziato da grossolani errori. pertanto mi sento di suggerire una maggiore attenzione alla pubblicazione di voci "delicate".