Porte Palatine
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Le Porte Palatine sono una costruzione romana che consentiva l'accesso da settentrione ad Augusta Taurinorum, la civitas (città) romana che oggi prende il nome di Torino. Gli imponenti resti dell'antica struttura sono visibili al centro di un'area aperta, l'odierna Piazza Cesare Augusto.
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[modifica] Storia
L'edificazione delle Porte Palatine, conosciute in epoca romana come Porta Principalis, è avvenuta tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I secolo, periodo a cui risale la fondazione di Augusta Taurinorum. Oggi l'antica Porta Principalis si staglia di fronte al visitatore con le due torri a sedici lati e il corpo centrale, ma solo quest'ultimo è opera autentica degli architetti romani. Le torri vengono erette in epoca posteriore e subiscono numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli: i merli, ad esempio, sono aggiunti nel 1404.
Il nome Porta Palatina proviene da Porta Palatii, termine che indicava la contiguità del Palatium Imperiale alla fine del XII secolo, un edificio divenuto poi sede dell'amministrazione comunale. Il Palatium ospita molte presenze illustri nel corso dei secoli, dai sovrani Longobardi ai controversi soggiorni di Carlomagno e Carlo il Calvo.
Il processo di rinnovamento urbanistico avviato nei primi decenni del Settecento da Vittorio Amedeo II di Savoia prevede la scomparsa delle Porte Palatine. Lo smantellamento non viene poi attuato grazie all'intervento dell'ingegnere Antonio Bertola, che riesce a convincere il Duca della necessità di preservare l'antica opera architettonica. Non si conoscono le argomentazioni addotte dal Bertola a sostegno della sua tesi, ma è lecito supporre che egli abbia evocato alcuni concetti impliciti nell'architettura romana: la cinta muraria intervallata da porte d'accesso non ha solo uno scopo difensivo, serve anche a marcare la differenza in termini di civiltà tra un accampamento barbarico e una civitas romana.
Nel 1724 l'edificio annesso alle Porte Palatine cambia la sua destinazione d'uso e diventa prima il carcere del Vicariato, poi un istituto dove sono detenute donne accusate di delitti comuni. Tra il 1860 e il 1934 una lunga serie di interventi cerca di restituire, per quanto possibile, l'immagine originaria delle Porte Palatine: si riapre l'antica duplice porta e si isola la struttura dal contesto urbano circostante, abbattendo un gruppo di vecchie case troppo a ridosso del monumento.
[modifica] Parco Archeologico
Un progetto di ridisegno dell'area, commissionato dalla Città di Torino e firmato dagli architetti Aimaro Isola, Giovanni Durbiano e Luca Reinero, è attualmente (2006) in fase avanzata di realizzazione.
Il nuovo Parco Archeologico intende in primo luogo riportare le Porte Palatine alla loro funzione primaria, consentendo al visitatore un ingresso ideale nella zona più antica e ricca di Storia della città. L'intera area corrispondente a Piazza Cesare Augusto diviene così un giardino, delimitato da opere murarie e filari di alberi. Nella parte antistante Corso Regina Margherita si è innalzato un bastione simile a quello che Napoleone fece demolire nel 1800, destinato ad ospitare nottetempo i carretti del vicino mercato di Porta Palazzo.
[modifica] Bibliografia
- Torricella, Giuseppe - Torino e le sue vie, Torino, Le Livre Précieux, 1971 (ristampa dell'edizione originale del 1868).
- Cardoza, A. e Symcox, G. - Storia di Torino, Torino, Einaudi, 2006.
[modifica] Collegamenti esterni
- Tra archeologia e città: l'area delle Porte Palatine a Torino → Abstract di una tesi di laurea sul Parco Archeologico (pdf).
- La leggenda di Ponzio Pilato → Un articolo cita la leggenda di Ponzio Pilato prigioniero nelle Torri Palatine.
- Museo di Antichità di Torino
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