Pittura metafisica
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La pittura metafisica si sviluppò in Italia a Ferrara in particolare, nel XX secolo, come risposta alla pittura delle avanguardie e dei futuristi, con il ritorno ad una pittura classica con riferimenti all'antica Grecia. La parola "metafisica" introduce il significato di superamento del limite della percepibilità della natura per mezzo dei sensi.
I caratteri fondamentali della pittura Metafisica sono:
- Rappresentazione di immagini che conferiscono un senso di mistero, di allucinazione o di sogno
- La prospettiva del quadro è costruita secondo molteplici punti di fuga incongruenti tra loro (l'occhio è costretto a ricercare l'ordine di disposizione delle immagini)
- Assenza di personaggi umani: vengono rappresentati manichini, statue, ombre e personaggi mitologici
- Campiture di colore piatte e uniformi,
- Scene che si svolgono al di fuori del tempo
Gli autori più importanti del movimento furono:
Il movimento metafisico fu di fondamentale importanza per molti autori Surrealisti.
I quadri metafisici spesso ritraggono piazze Italiane considerate misteriose e romantiche, i personaggi presenti in queste piazze sono statue greche o manichini. Nelle opere tutta l'attenzione va alla scena descritta, una scena immobile senza tempo (come un sogno), spesso un luogo silenzioso e misterioso, un palcoscenico teatrale senza emozioni.