Pescara del Tronto
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Pescara del Tronto è una frazione del Comune di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Dista 4 km dal suo capoluogo. La sua altitudine è di 804 m s.l.m.
| Pescara del Tronto | |||
|---|---|---|---|
| Stato: |  Italia |
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| Regione: |  Marche |
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| Provincia: |  Ascoli Piceno |
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| Comune: | Arquata del Tronto | ||
| Coordinate: |
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| Altitudine: | 804 m s.l.m. | ||
| Abitanti: |
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| CAP: | 63040 | ||
| Pref. tel: | 0736 | ||
| Nome abitanti: | Pescaresi | ||
| Santo patrono: | Santa Croce | ||
| Giorno festivo: | {{{valFestivo}}} | ||
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Indice |
[modifica] Geografia
Pescara del Tronto e l'intero comune di Arquata del Tronto hanno la particolarità di avere un territorio a cavallo tra due parchi nazionali: il Parco nazionale dei Monti Sibillini e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
[modifica] Storia
Il paese fu certamente fondato da uomini che fuggirono dalle zone rivierasche per sottrarsi alle scorribande dei saccheggiatori. Risalirono i corsi d’acqua e raggiunsero le zone, più sicure, di montagna dove trovarono di che vivere e incominciarono a costruire i loro insediamenti e le loro case.
Pescara del Tronto acquistò importanza con il passaggio della via consolare Salaria costruita per creare un canale di commercio per il traffico del sale tra Roma e l'Adriatico. Con la strada arrivarono anche i pericoli e fu allora che gli abitanti eressero intorno al paese delle mura di cinta e l’accesso, al piccolo borgo, era regolato da una porta aperta di giorno e chiusa di notte.
Dell’ingresso oggi esiste solo una traccia la "via del Portone".
Girando per i vicoli del paese si scoprono alcuni stemmi e date scolpiti sugli architravi delle porte. In uno si scorge uno stemma in mezzo alla data 1410, lo stemma di forma circolare presenta in rilievo scolpite un paio di forbici, probabilmente appartenne ad un sarto o ad un tosatore di pecore. Un altro architrave ha impressa la data 1550 ed un altro ancora una scritta in dialetto di cui non si conosce il significato. Lo stemma più antico è quello diffuso da San Bernardino da Siena, (1400), frate predicatore, che sicuramente è passato anche in questo luogo. Lo stemma di forma circolare ha al centro la scritta JHS.
[modifica] Acquedotto di Pescara del Tronto
Questa pietra posta sulla facciata esterna del Palazzo dell'Arengo di Ascoli Piceno, ricorda l'inaugurazione dell'acquedotto di Pescara di Arquata del Tronto.
[modifica] Toponimo
Il nome "Pescara del Tronto" deriva dall'unione di due termini: "Pescara" da "Pescaia", luogo in un fiume chiuso da sassi dove poter pescare, e "del Tronto" in riferimento all'omonimo fiume che bagna la località.
Da ciò comprendiamo che i fiumi, che si snodano lungo i monti dell'Appennino centrale, un tempo erano ricchi di acqua e di pesce.
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] La Chiesa di Santa Croce
La chiesa parrocchiale di Pescara del Tronto è dedicata alla Croce.
Concessa la libertà di culto dall’imperatore Costantino, nel 313 d.C., la piccola comunità, nel punto più alto del paese, costruì una chiesa. Al suo interno è custodita una piccola reliquia riportata da qualche abitante, che sicuramente partecipò alle Crociate, e tornato in patria dette il nome "della Croce" alla chiesa già esistente.
L’edificio religioso è molto semplice, il suo interno è costituito da un unico ambiente. Addossate alle pareti ci sono colonne, a base quadrata, in conci di pietra locale. Sulle pareti destra e sinistra si aprono nicchie in cui sono collocate statue di Santi. A destra dell’altare c’è un affresco (pittura su intonaco), restaurato, intitolato alla Madonna.
Si narra che la Vergine, dietro invocazione degli abitanti, abbia fermato la montagna che stava per precipitare a causa di lunghe piogge. La caduta di terra e roccia avrebbe distrutto il borgo.
Un pittore sconosciuto dipinse il miracolo raffigurando la Madonna del Soccorso con sotto il manto gli abitanti, da una parte gli uomini e dall’altra le donne.
Nel 1400 circa fu costruito un muro intorno al dipinto, poi verso il 1600 fu costruita una piccola chiesa lunga 13 passi e larga 6 intitolata alla Madonna del Soccorso e chiamata Oratorio (piccola chiesa).
All'interno della chiesa del paese, è esposta, dentro una teca di vetro, una delle croci metalliche meglio conservate delle Marche, misura 41 cm per 34 cm. Essa è una croce astile sbalzata su armatura lignea in rame dorato. Veniva usata durante le processioni e fissata alla cima di un'asta portata dal crucifero che apriva il corteo religioso. Catalogata come opera umbro-sabina della seconda metà del 1200, essa ha al centro la figura del Cristo seduto e benedicente. Le sue estremità sono trilobate con i simboli dei quattro evangelsiti. In alto ha l'aquila di San Giovanni, in basso l'angelo che simboleggia San Matteo, a sinistra il toro di San Luca, a destra il leone di San Marco.
Cenni storici sicuri del 1500-1600 confermano la sepoltura dei cadaveri nella chiesa. Questi erano calati in apposite buche così distinte: maschi, femmine, bambini, forestieri. Ogni 5 o 6 anni veniva fatto il cosiddetto spurgo, cioè i morti venivano riesumati e le loro ossa, poste all’interno di sacchi, erano sotterrate di nuovo nello spazio antistante la chiesa.
Soltanto alcune famiglie godevano del privilegio di essere sepolte nella chiesa dell’Oratorio. Nel 1853-54 ci fu un’epidemia e l’elevato numero dei cadaveri impose la necessità di trovare un posto lontano dal centro abitato per le sepolture. Questo nuovo luogo fu individuato in località Cimetta di Vento dove poi nel 1889 fu costruito il cimitero ancora oggi esistente.
Il 10 luglio di ogni anno si festeggia la Madonna del Soccorso.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- N. Galiè e G. Vecchioni, Arquata del Tronto, Società editrice Ricerche s.a.s. Via Faenza 13, Folignano (AP), Stampa D’Auria Industrie Grafiche s.p.a., Sant’Egidio alla Vibrata (TE), Edizione marzo 2006, pp 18, 105-106;
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