Orizzonte perduto (romanzo)
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Orizzonte perduto (Lost Horizon) è un romanzo di fantasia dello scrittore inglese James Hilton.
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[modifica] Trama
Il romanzo è ambientato a Shangri-La, un monastero tibetano che ospita una antichissima e segreta città di saggi, raccolti da ogni parte del mondo, di sesso, cultura, religione e temperamento diversi, che meditano, studiano, vivono estremamente longevi e passabilmente felici senza inseguire un preordinato disegno di felicità - e soprattutto senza preoccuparsi di imporlo per le vie della religione o della condotta o dell'utopia. Nessuno vi cerca l'Uomo Nuovo; ognuno vivendo coopera a conservare i differenti valori dell'umana civiltà.
"Orizzonte perduto" racconta l'avventura di quattro persone che vi giunsero, quello che videro e il destino che li inseguì da quella esperienza. Un'avventura etica, esoterica, sapienziale; ma soprattutto, dovrebbe dirsi, un'avventura rooseveltiana escogitata in anni in cui i totalitarismi, architettando l'Uomo Nuovo, ingigantivano tutte le antiche archeologie di morte.
[modifica] Il mito di Shangri-La
Orizzonte perduto appartiene alla categoria di quei romanzi che hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura internazionale. Il racconto, avventuroso all'inizio, si fa via via più surreale, coinvolgendo intimamente il lettore. La narrazione può apparire un po' datata nei valori ma, tenendo conto che la prima edizione risale al 1933, nell'insieme si può dire che non dimostri i suoi anni.
L'autore, James Hilton, si ispirò alla narrazione dei Padri Evariste Regis Huc (1813-1860) e Joseph Gabet (1810-1863), ferventi missionari, che percorsero l'Asia centrale attraverso il nord della Cina, la Mongolia e il Tibet fino a giungere a Lhasa nel 1846.
Per Hilton la preziosità di Shangri-La non è data dalla saggezza ancestrale dei suoi abitanti originari ma dal fatto che la loro guida spirituale, un missionario cattolico belga (Padre Perrault), vi aveva raccolto le cose migliori della cultura europea e che una fratellanza di adepti custodiva per difenderle da un imminente disastro mondiale. Loro dimora era la lamaseria di Shangri-La, torreggiante sulla valle della Luna Blu in cui i felici abitanti conducevano la loro vita, immuni da malattie e dallo scorrere del tempo. In questa curiosa avventura possiamo intravedere nel Gran Lama (Padre Perrault) il ritratto del padre gesuita Ippolito Desideri (1684-1733) che soggiornò realmente in un monastero tibetano presso Lhasa e che divenne fervente ammiratore delle dottrine che invece avrebbe dovuto combattere.
È curioso notare come ancor oggi Shangri-La sia da molti collocata fisicamente e storicamente in Tibet, quasi dimenticando l'opera di fantasia di James Hilton.
[modifica] Il film
Da questo libro, nel 1937, Frank Capra trasse un film celebre, che giunse in Italia col titolo "Shangri-La". Il film spinse molti a ritornare al libro (inseguendo una "sinergia" oggi banale, allora nuova). Ma il libro conserva un autonomo messaggio, e un'ambizione, nell'avventuroso intreccio, non solo spettacolare.
[modifica] Bibliografia
- J.Hilton, Orizzonte perduto, Palermo, Sellerio, 1995 ISBN 88-389-1154-1