Nistagmo
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Il nistagmo in senso stretto è un movimento oscillatorio involontario dei globi oculari. Il fenomeno può avere base ereditaria, o derivare da lesioni all'apparato oculo-motore (vestibolare o apparato di fissazione), all'area del cervelletto o ai centri tronco-encefalici collegati alla oculo-motricità.
La classificazione è basata sul ritmo, che può essere pendolare o a scosse, e sulla direzione in cui avviene il moto.
Una forma di nistagmo può insorgere ai gradi estremi di rotazione dello sguardo anche in persone perfettamente sane, specialmente in caso di debilitazione o affaticamento.
Il nistagmo è il correlato soggettivo della vertigine labirintica.
Il nistagmo è dovuto alle varie connessioni anatomo-funzionali tra le vie vestibolari e i centri oculo-motori (retti interni ed esterni) soprattutto attraverso il fascicolo longituginale mediale. Il nistagmo vestibolare propriamente detto è composto da una successione alternata di 2 fasi, una fase lenta e una fase rapida di riaccomodazione. Il piano secondo cui «batte» il nistagmo (orizzontale, verticale, obliquo, rotatorio, ecc.) dipende da molteplici fattori e principalmente dal distretto interessato e nell'ambito delle alterazioni labirintiche, dal canale semicircolare interessato (trovandosi i 3 canali disposti su tre assi differenti). Nelle alterazioni labirintiche è comunque il canale semicircolare laterale quello predominante sia in fase irritativa, quindi iperfunzionante, sia in fase degenerativa, quindi ipofunzionante; il nistagmo quindi sarà quasi sempre orizzontale. Il nistagmo è regolato dalla III legge di Ewald. La scossa lenta, movimento lento e coniugato degli occhi, vero movimento attivo in direzione del lato ipofunzionante è più difficile da esplorare proprio per la sua estrema lentezza, mentre il movimento rapido, che ha una funzione semplicemente di ritorno quindi passiva, è più facile da esplorare e batte ovviamente verso il lato opposto. In diagnostica quindi quando si descriverà la direzione del nistagmo si indicherà quella della fase rapida che, come si è detto, batterà nelle sindromi vestibolari vere verso il lato iperfunzionante (o normalmente funzionante se il lato opposto è deficitario). II nistagmo quindi potrà essere distinto a seconda di alcune caratteristiche fondamentali: a) secondo il piano spaziale delle scosse (orizzontale, verticale, rotatorio, misto); b) secondo la velocità delle scosse:bifasico, quello più comune, cioè con fase lenta e fase rapida, pendolare con uguale durata delle due scosse (in genere congenito o legato ad alterazioni extra-vestibolari); c) secondo la posizione degli occhi in cui compare (primo grado: compare ad occhi fatti deviare verso la direzione della fase rapida; secondo grado: compare ad occhi rivolti in avanti; terzo grado: compare ad occhi fatti deviare verso il lato della fase lenta); d) secondo il numero di scosse al minuto e secondo la durata o tempo di esaurimento complessivo delle scosse (sarà continuo nel caso si tratti di nistagmo spontaneo, avrà una durata caratteristica se sarà indotto strumentalmente o con manovre particolari). Tutto il corpo comunque e soprattutto gli arti tenderanno a deviazioni e movimenti attivi, soprattutto se sollecitati artificialmente, nella stessa direzione della scossa lenta quindi verso il lato meno funzionante.
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