Micropaleontologia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La micropaleontologia è una disciplina delle scienze della Terra, strettamente connessa alla paleontologia, che studia i fossili di dimensioni così piccole da dover essere esaminati al microscopio. È una scienza che trova numerose applicazioni, soprattutto nella ricerca petrolifera e nelle ricostruzioni paleogeografiche e paleoclimatiche.
I fossili studiati in micropaleontologia possono appartenere a phila differenti, soprattutto ai protisti. Tra i protisti la cui struttura e composizione si presta alla fossilizzazione e pertanto alla conservazione per migliaia o milioni di anni, abbiamo i foraminiferi, dallo scheletro calcareo, arenaceo o detritico, e i radiolari, dallo scheletro siliceo. Si tratta di organismi microscopici costituenti il plancton marino. Anche le alghe microscopiche, unicellulari, una volta fossilizzate (come le alghe silicee diatomee) entrano a far parte dei fossili studiati dai micropaleontologi, come pure i piccolissimi fossili del così detto "nanoplancton" calcareo.
A tutti questi organismi si aggiungono fossili di incerta sede sistematica, quali i conodonti (considerati oggi come resti dell'apparato boccale di organismi più grandi).
Lo strumento più comune per lo studio di preparati micropaleontologici, è il microscopio binoculare, con ingrandimenti non troppo elevati, a luce trasmessa (sezioni sottili di rocce sedimentarie coerenti) e luce riflessa (preparati con sabbie e fossili isolati). Le colorazioni, per esempio col blu di metilene, sono utili per gli studi quantitativi sulla granulometria, per evitare problemi di rimaneggiamento.