Michel Fokine
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Michail Michailovic Fokin (San Pietroburgo, 26 aprile 1880 – New York, 22 agosto 1942) è stato un danzatore e coreografo russo.
Francesizzato, com'era consuetudine, in Michel Fokine.
Figlio di commercianti, Fokine entrò alla scuola dei Balletti Imperiali di San Pietroburgo nel 1889. Fu allievo di Pavel Gerdt, Nicolas Legat e Christian Johansson. Si unì ai Ballets Russes di Sergei Diaghilev nel 1909 come primo ballerino e principale coreografo restandovi fino al 1912. Ritornò in Russia e vi restò per due anni per poi partecipare alla stagione londinese di Diaghilev nel 1914. A causa delle preferenze di Diaghilev per il ballerino e coreografo Vaslav Nijinski, Fokine lasciò i Ballets Russes.
Nel 1918 lasciò definitivamente la Russia, girò per l’Europa come danzatore e coreografo indipendente. Nel 1923 si stabilì a New York, aprì una sua scuola di danza e fondò anche una compagnia di danza.
Morì a New York il 22 agosto 1942.
Fu un ballerino eccezionale ma soprattutto un grande e prolifico coreografo. Fin dai primi anni da studente, Fokine rigettava le convenzioni artificiali e il manierismo del balletto che l’avevano ormai svuotato di ogni sostanza e reso solo un mezzo per dispiegare le capacità tecniche e virtuosistiche dei ballerini. Egli ricercava un movimento più essenziale e puro, e una maggiore unione tra la musica, la coreografia e la scenografia. Per questo venne considerato il primo grande coreografo del balletto classico moderno e il suo apporto ai Ballets Russes fu inestimabile.
Le sue teorie culminarono in una famosa lettera che inviò al quotidiano The Times di Londra nel 1914 in cui enunciava i cinque punti sui quali doveva poggiare il balletto classico del novecento:
1- Creare nuovi passi che fossero corrispondenti al soggetto trattato e non passi stereotipati.
2- Il mimo e la danza dovevano servire all’azione drammatica e non essere usati come semplice divertissement all’interno di una pantomima.
3- L’uso dei gesti solo quando richiesto espressamente dallo stile del balletto.
4- Il corpo di ballo doveva essere espressivo nella sua interezza e non un semplice ornamento.
5- Unione della danza con le altri arti.
[modifica] Coreografie principali
Nel 1905 creò Il cigno (in seguito diventato La Morte del Cigno), su musica di Camille Saint-Saëns, per Anna Pavlova che diventerà il cavallo di battaglia della danzatrice.
In seguito creò: Le Pavillon d'Armide (1907), Chopiniana (in seguito nota come Les Sylphides) (1908), e Notti Egiziane (1908).
Quando fu ingaggiato da Diaghilev la sua vena creativa uscì completamente allo scoperto. Egli creò nel giro di pochi anni capolavori quali:
Schéhérazade (1910), (mus. Nikolaj Rimskij-Korsakov)
Petrouchka (1911), (mus. Igor Stravinsky)
Le Spectre de la Rose (1911) (mus. Carl Maria von Weber)
L’Uccello di Fuoco (1910) (mus. Igor Stravinsky)
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