Merlene Ottey
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Merlene Ottey (nata il 10 maggio 1960) è una velocista giamaicana di nascita, diventata cittadina slovena nel 2002.
Merlene è nata a Cold Spring, in Giamaica, da Hubert e Joan Ottey. Quarta di sette figli, assieme a due fratelli, Desmond e Hugh, e quattro sorelle, Yvonne, Beverley, Jane e Ruthven. Nei primi anni frequentò la Gurneys Mount School e la Pondside School, prima di diplomarsi alla Rusea and Vere Technical high schools.
La sua carriera atletica prese il volo quando entrò all'Università del Nebraska nel 1979, dove ottenne molti record e molti riconoscimenti, laurandosi inoltre in Belle Arti e sposando il compagno di squadra Nathaniel Page nel 1984. Dopo il divorzio con il primo marito ha vissuto per qualche anno in Italia dove ha avuto una relazione con il velocista italiano Stefano Tilli.
Durante la sua lunghissima carriera agonistica Merlene è stata spesso tra le favorite, se non addirittura "la favorita" per una medaglia d'oro sia ai Giochi Olimpici che ai Campionati del Mondo di atletica leggera. I risultati che ha ottenuto sono sicuramente di alto livello ma mai pari alle aspettative (vedi i Campionati del Mondo di Tokyo nel 1991, dove era "strafavorita" soprattutto sui 200m, e invece si dovette "accontentare" del bronzo in entrambe le distanze, finendo in entrambe le gare alle spalle della tedesca Krabbe, poi finita fuori dal giro dell'atletica per problemi col doping nel 1992, e dell'americana Torrence, rispettivamente doppio oro e doppio argento). C'è poi da dire che la vittoria olimpica le è sempre sfuggita. Favorita a Barcelona 1992 nei 100m, Merlene finì quinta in finale: a salire sul podio furono l'americana Gail Devers, l'altra giamaicana Julieth Cuthbert e la Russa Irina Privalova, quarta la Torrence. Gail Devers finì davanti a Merlene per tre millesimi di secondo anche l'anno dopo ai mondiali di Stoccarda 1993, e per quattro millesimi nella finale olimpica di Atlanta 1996, una vera bestia nera per Merlene sulla distanza più breve.
- Giochi Olimpici (8 medaglie più altre cinque finali)
- XXII Olimpiade Mosca 1980: bronzo nei 200m, sesta nella 4x100m
- XXIII Olimpiade Los Angeles 1984: bronzo nei 100m e 200m, ottava nella 4x100m
- XXIV Olimpiade Seoul 1988: quarta nei 200m
- XXV Olimpiade Barcellona 1992: bronzo nei 200m, quinta nei 100m
- XXVI Olimpiade Atlanta 1996: argento nei 100m e 200m, bronzo nella staffetta 4x100m
- XXVII Olimpiade Sydney 2000: argento nella staffetta 4x100m, quarta nei 100m
- Campionati del Mondo (14 medaglie più altre due finali)
- Helsinki 1983: argento nei 200m e bronzo nella staffetta 4x100m, quarta nei 100m.
- Roma 1987: bronzo nei 100m e 200m
- Tokyo 1991: oro nella staffetta 4x100m e bronzo nei 100m e 200m
- Stoccarda 1993: oro nei 200m, argento nei 100m e bronzo nella staffetta 4x100m
- Göteborg 1995: oro nei 200m, argento nei 100m e nella staffetta 4x100m
- Atene 1997: bronzo nei 200m, settima nei 100m
Nel maggio 2002 Merlene ottenne la cittadinanza dalla Slovenia, nella quale vive e si allena con l'allenatore sloveno Srđan Đorđević dal 1998, ed oggi rappresenta la sua nuova nazione negli eventi internazionali. Nell'agosto 1999 Merlene venne squalificata dalla IAAF dopo essere risultata positiva al doping per uno steroide anabolizzante, il nandrolone. La squalifica, pur dando la possibilità a Merlene di partecipare ai campionati del Mondo di Siviglia 1999 fino ad ulteriori accertamenti, fu comunque un ostacolo psicologico per la sprinter, che decise di non prendere parte alle competizioni. Essa venne annullata un anno dopo e il laboratorio che aveva eseguito le analisi venne sottoposto a dure critiche. Il disappunto per il trattamento ricevuto dalla federazione giamaicana di atletica leggera fu una delle ragioni (assieme alla minor competizione presente nella sua nuova patria) per cui richiese la cittadinanza slovena.
Grazie alla nuova cittadinanza Merlene ha avuto la possibilità di partecipare ai campionati del Mondo di Parigi nel 2003, dove arrivò alle semifinali dei 100 e ai quarti di finale dei 200, alla Atene 2004, arrivando così alla sua settima partecipazione dal 1980, riuscendo a raggiungere addirittura le semifinali in entrambe le distanze dei 100m e dei 200m, rimanendo fuori dalla finale per pochi centesimi nel primo caso e stirandosi un muscolo nel secondo; ed in più, nel 2006, ha preso parte ai campionati europei di Goteborg, dove è arrivata quinta in semifinale, ad un passo dalla finale, alla veneranda età di 46 anni e 91 giorni.
La sua longevità atletica le ha consentito di diventare la donna più vecchia a vincere una medaglia olimpica nell'atletica leggera (a Sydney 2000, 40 anni e 143 giorni) e la donna più vecchia a vincere una medaglia d'oro ai Campionati del Mondo di atletica leggera (Göteborg 1995, 35 anni e 92 giorni).
I suoi record personali sono:
- 10" 74 sui 100m (Milano 1996)
- 21" 64 sui 200m (Bruxelles 1991)
- 16" 46 sui 150m (Trapani 1989) Record del mondo
- 6" 96 sui 60m indoor (Madrid 1992) ex Record del mondo
- 21" 87 sui 200m indoor (Lievin 1993) Record del mondo
Vanta una striscia di imbattibilità tra 100m e 200m e 60m e 200m indoor più un 400m indoor ed un 300m indoor, di 78 gare tra il 20 maggio 1989 e l'8 marzo 1991. E' stata imbattuta in 57 finali nei 100m tra il 9 settembre 1987 ed il 27 agosto 1991 (Mondiali di Tokyo). E' stata imbattuta in 36 finali nei 200m tra il 20 maggio 1989 ed il 30 agosto 1991 (mondiali di Tokyo). Ha corso i 100m sotto gli 11" per 67 volte regolari,e i 200m 105 volte regolari sotto i 22"50, di cui 16 volte (nessuna come lei) sotto i 22", e di queste, sette (altro record) nello stesso anno (1990). E' stata l'unica donna a correre sotto i 22 secondi una gara di 200m indoor e questo le valse il primato del mondo sulla distanza al coperto.
Tutto questo fa di Merlene Ottey, nonostante le vittorie mancate, e i primati del mondo non raggiunti, la più grande velocista donna di sempre.
Prima dell'avvento dell'americana Marion Jones (10" 65 sui 100m e 21" 62 sui 200m) e della francese Christine Arron (10" 73 sui 100m), Merlene era, con i suoi primati personali, la seconda donna di sempre su entrambe le distanze, la migliore dopo Florence Griffith-Joyner.