Martino I di Aragona
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Martino I di Aragona (in Sicilia Martino II di Sicilia o anche Martino II di Trinacria) (1356 - 31 maggio 1410), detto l'Anziano, il Vecchio, l'Umanista o l'Ecclesiastico, re di Aragona (1396-1410) e re di Sicilia (1409-1410), fu l'ultimo discendente della linea maschile legittima di Vilfredo I, conte di Barcellona, a regnare sull'Aragona. Diverrà anche re di Sicilia dopo la morte di suo figlio, Martino I di Sicilia.
[modifica] Biografia
Martino nacque nel 1356, a Gerona oppure nel Perpignan. Era il secondo figlio del re Pietro IV di Aragona e di Leonora di Trinacria, principessa del ramo cadetto della casata di Aragona.
In quanto principe cadetto della famiglia reale aragonese, a Martino fu assegnato il Ducato di Monblanch (Montblanc). Nel 1380 il padre lo nominò signore e reggente della Sicilia, la cui regina, Maria di Sicilia, cugina di Martino, era ancora in minor età (il padre di Maria, Federico III di Sicilia, era morto nel 1377).
Il figlio di Martino, Martino il Giovane, fu fatto, quindi, sposare con la giovane erede al trono. La Sicilia (regno vassallo di Trinacria) era perciò destinata ad essere un feudo dei discendenti di Martino. Martino il Giovane divenne infatti Martino I di Sicilia mentre il padre era ancora in vita.
Nel 1396, Martino successe al fratello maggiore Giovanni I (morto senza figli) sul trono di Aragona. Ma, a causa delle rivolte della nobiltà siciliana, Martino dovette trattenersi in Sicilia fino al 1397, quando finalmente partì per l'Aragona. Sua moglie, Maria de Luna, aveva reclamato il trono in suo nome, ed aveva agito quale sua rappresentante fino al suo arrivo. Ciò nonostante, il suo arrivo ritardato fu all'origine di tensioni e problemi per il regno che sarebbero comparsi di lì a poco. Il suo diritto al trono venne infatti contestato, dapprima dal conte Matteo di Foix a nome di sua moglie Giovanna, figlia maggiore di Giovanni I di Aragona. Ma Martino riuscì a frenare l'attacco delle truppe del conte di Foix.
Dopo la morte senza figli di Giovanna, fu la seconda figlia di Giovanni, Iolanda di Aragona, sposata al re angioino di Napoli, a continuare a reclamare il trono dallo zio, e lo stesso fecero i suoi figli.
Martino promosse crociate contro i Mori in Nord Africa nel 1398 e nel 1399.
Gli Aragonesi avevano cercato di sottomettere la Sardegna fin dal regno di Giacomo II, e avevano gradualmente conquistato gran parte dell'isola. Ma, negli anni Ottanta del '300, durante il regno di Pietro IV, il Regno di Arborea, rimasto indipendente sotto la guida di Martino IV di Arborea e di Eleonora di Arborea, divenne il fulcro della ribellione e gli Aragonesi vennero rapidamente cacciati, così che persero praticamente l'intera Sardegna. Re Martino mandò dunque suo figlio Martino il Giovane a riconquistarla. Poco prima della sua morte, il figlio vinse la battaglia di Sanluri, del 1409, scacciò i genovesi alleati dei sardi e assoggettò un gran numero di nobili sardi. Ciò provocò ben presto la perdita di indipendenza del Regno di Arborea.
Nel 1409, Martino I di Aragona divenne anche re di Sicilia (col nome di Martino II), succedendo al figlio, Martino il Giovane (Martino I di Sicilia), vedovo di Maria di Sicilia. Martino il padre era egli stesso figlio di Leonora di Sicilia (Leonora di Trinacria), ed erede dell'isola dopo l'estinzione della discendenza di Maria.
Complessivamente, il Regno di Aragona godette della pace esterna durante il regno di Martino, ed egli lavorò per sedare le lotte interne causate da nobili, fazioni e banditi. Egli appoggiò la linea avignonese dei Papi e l'aragonese antipapa Benedetto XIII mantenne la sua posizione durante il regno di Martino. L'intervento militare di Martino salvò l'imprigionato Benedetto nel 1403 dalle grinfie dei suoi rivali ed il papa si stabilì nella campagna di Valencia.
Dopo la morte del figlio legittimo, re Martino nominò Jaime dif Urgel, il discendente legittimo più prossimo della Casa Reale di Aragona (figlio del suo primo cugino), come Governatore Generale di tutti i regni di Aragona, posizione che apparteneva tradizionalmente all'erede presunto.
Quando Martino morì a Barcellona nel 1410, i suoi discendenti legittimi (nati dal matrimonio cone la regina Maria) erano già deceduti. Il secondo matrimonio di Martino con Margherita di Aragona-Prades non aveva prodotto figli.
Solo un nipote bastardo, Federico, Conte di Luna, continuò la linea di Martino (Federico era il figlio bastardo di Martino il Giovane). Il re, nonostante il suo desiderio ed i suoi sforzi, non fu in grado di ottenere sufficienti conferme per la successione del suo nipote illegittimo.
Così, la morte di Martino portò a due anni di interregno, cui pose fine il Patto di Caspe, col quale Ferdinando I di Aragona, infante del castigliano, casato di Trastamara, figlio minore di una sorella di Martino, venne scelto come nuovo re tra almeno cinque pretendenti.
[modifica] Voci correlate
Predecessore: Giovanni I |
Re di Aragona e Valencia, Conte di Barcellona 1396-1410 |
Successore: Ferdinando I |
Predecessore: Martino I |
re di Trinacria 1409-1410 |