Mahō shōjo
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Il genere mahō shōjo 魔法少女 (letteralmente, "ragazze magiche") è un particolare tipo di shōjo manga; è detto anche majokko 魔女っ子 (letteralmente "maghette"), termine più adottato anche in Italia.
[modifica] Sottogeneri
Questo genere può essere suddiviso in tre sottogeneri: maghette, streghette e eroine.
- Le maghette sono di solito ragazzine terrestri a cui è donato un potere magico. Di solito ricevono i loro poteri da creature fatate o extraterrestri, per qualche motivo, che donano loro degli oggetti incantati dalle svariate forme (ciondolo, bacchetta, braccialetto, fiocco o altri accessori). Toccando o concentrandosi su questi oggetti e dicendo delle formule magiche, attraversano una trasformazione più o meno complessa da un corpo ad un altro (da umano a animale o da umano a umano) per giungere a un cambiamento di identità.
- Le streghette sono extraterrestri con poteri già acquisiti dalla nascita (e che spesso sviluppano crescendo). Spesso già possiedono gli oggetti magici per discendenza familiare ma possono fare magie anche senza di essi. A volte nelle streghette può sussistere lo schema narrativo della "missione".
Fra i due generi esistono anche casi di ibridismo di cui il maggior esempio attualmente è la serie Ojamajo Doremi, in cui delle ragazzine terrestri acquisiscono dei poteri per diventare streghe.
La prima majokko dell'animazione nipponica è una streghetta, Sally del 1969.
- Le eroine: per quanto riguarda il terzo gruppo, non si parla realmente di magia ma di poteri sovraumani (a metà fra il tecnologico, planetario e divino) acquisiti in differenti modi per qualche motivo. Alla base di tale genere nella maggior parte dei casi c'è l'idea della missione e del conseguente schema "fight"(battaglie) in cui si distinguono un gruppo di buoni e di cattivi. Le protagoniste infatti, di solito, sono giovani ragazze con poteri speciali, che spesso devono combattere il male per proteggere la Terra. Esempi celebri sono Cutie Honey, Sailor Moon e Card Captor Sakura. In ogni caso, le protagoniste non sono quasi mai indifese anche nella loro forma naturale o borghese, in quanto tendono ad imparare arti marziali ed esercizi acrobatici per potenziare i loro poteri. Le protagoniste combattono quasi sempre per cause idealistiche come l'amore, la pace e la speranza, ma mai per vendetta. Se in gruppo, spesso può sussistere un allenamento dei propri poteri, per renderli più forti, o anche la loro combinazione per creare un attacco super-potenziato. Le eroine in gruppo spesso imparano il valore dell'amicizia e della collaborazione. Può capitare poi che i nemici lascino in pace le protagoniste per la maggior parte del tempo e la relativa ricerca di queste ultime per bloccare i loro piani.
La prima eroina dell'animazione nipponica è Ecchan del 1971.
Tutte e tre questi tipi di protagoniste non sono quasi mai sole nelle loro avventure, infatti è quasi sempre presente accanto a loro almeno una creatura parlante, spesso con sembianze animali, definita mascotte: questa è sempre pronta ad offrire i suoi consigli e ad aiutare le protagoniste. La prima mascotte dell'animazione nipponica è Buk, cane dell' eroina Ecchan del 1971.
Questo genere può sembrare frivolo a prima vista, ma intrigante per via del contrasto e del conflitto rappresentato dalle ragazze, sempre in bilico tra il mascolino e il femminile, l'infantile e il maturo, l'indifeso e il potente.