Maccabei
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I Maccabei furono una dinastia ebraica che guidò la ribellione della Giudea contro il seleucide Antioco IV Epifane nel II secolo a.C. La dinastia è nota anche con il nome di Asmonei (da Asmon, nome di un antenato) e governò la Giudea fino alla metà del I secolo a.C., restaurando le istituzioni politiche e religiose dell'antico Israele.
[modifica] Storia
Dopo essere stati sconfitti dai romani, i Seleucidi furono costretti al pagamento di un esorbitante indennità di guerra e per rastrellare il denaro occorrente non esitarono a saccheggiare i templi. Antioco IV, in cambio di privilegi concessi all'élite ebraica ellenizzata, riuscì ad impadronirsi del tesoro del Tempio di Gerusalemme, che fece sconsacrare e adibire al culto pagàno dopo averlo dedicato a Zeus Olimpo. Il sacerdote Mattatia uccise l'apostata ebreo preposto al nuovo culto e si rifugiò sui monti insieme ai suoi cinque figli e a numerosi seguaci chassidim, dando l'avvio alla rivolta.
Alla morte di Mattatia (166 a.C.), suo figlio Giuda guidò i ribelli alla vittoria contro l'esercito seleucide, occupò Gerusalemme e riconsacrò il Tempio al culto di Yahwè (164 a.C.); in memoria di questi eventi fu istituita la festa di Hanukkah. Le grandi capacità di condottiero implacabile contro i nemici valsero a Giuda il soprannome di Maccabeo (martello, martellatore) che poi passò all'intera famiglia. Giuda Maccabeo morì in battaglia nel 161 a.C., e gli succedette il fratello Gionata che, servendosi di alleanze con i nemici di Demetrio I, tenne a bada il monarca seleucide prima di essere assassinato. L'ultimo dei figli di Mattatia, Simone, sconfisse una spedizione di Antioco VII ma morì nei disordini successivi (135 a.C.).
Giovanni Ircano, figlio di Simone, ampliò notevolmente il regno di Giudea portandolo alla sua massima potenza. Gli succedettero i figli: brevemente Aristobulo I, quindi Alessandro Ianneo, che parteggiò per i Sadducei nelle loro lotte contro i Farisei. Alessandra Salomè, che era stata moglie di entrambi, salì al trono nel 78 a.C. e favorì invece i Farisei. Il figlio Giovanni Ircano II divenne re e sommo sacerdote, ma fu contrastato dal fratello Aristobulo II; ne scaturì una guerra civile che offrì a Roma il pretesto per intervenire. Gerusalemme fu conquistata quindi da Pompeo nel 63 a.C.