Leslie Howard
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce è solo un abbozzo (stub). Se puoi, contribuisci adesso a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Per l'elenco completo degli stub sul cinema, vedi la relativa categoria.
Leslie Howard (3 aprile 1893 - 1 giugno 1943) è stato un attore britannico, tra i più rappresentativi esponenti della scuola britannica nel cinema tra le due guerre. Fu artista colto e sensibile, languidamente romantico o elegantemente ironico e scanzonato.
[modifica] Biografia
Alto, biondo, non bello ma affascinante, dopo un tirocinio teatrale in patria, divenne l'idolo di Broadway. Nel 1928 iniziò a Hollywood la carriera cinematografica.
Costretto dapprima, per le sue stesse caratteristiche fisiche, in ruoli sentimentali piuttosto convenzionali e sterotipati (Io amo del 1931, Catene del 1932, Segreti del 1933), ebbe poi modo di rivelare, anche sullo schermo, versatilità interpretativa e talento artistico in film di maggior impegno e prestigio quali: La strana realtà di Peter Tandish (1933), riduzione cinematografica della commedia Berkeley square, da lui portata sulle scene nel 1929; Schiavo d'amore (1934) con Bette Davis, tratto dal romanzo di William Somerset Maugham; La primula rossa (1935), La foresta pietrificata (già suo successo teatrale) con la Davis a Humphrey Bogart e Romeo e Giulietta di George Cukor (1936); Pigmalione, dall'omonima commedia di George Bernard Shaw, del quale curò anche la regia con A. Asquith; Intermezzo, dove ebbe accanto Ingrid Bergman, e Via col vento (1939) in cui intepretò magistralmente il personaggio di Ashley.
Eccellente apparve anche in alcune commedie sofisticate (come Avventura a mezzanotte e E ora sposiamoci, entrambe del 1937).
Scoppiata la seconda guerra mondiale, interpretò, diresse e produsse in Inghilterra alcuni film a sfondo patriottico-propagandistico, fra i quali meritano menzione La primula Smith (1941), dove mostrò il suo gusto per il caricaturale, e Il primo di pochi (1942).
Oltre che attore squisito e regista corretto, Howard fu anche autore teatrale (scrisse la commedia Murray hill o Tell the Truth, rifatta poi con il titolo Elizabeth Sleep Out) e, per qualche tempo, giornalista.
Morì in circostanze oscure: l'aereo su cui viaggiava, che avrebbe dovuto trasportare Winston Churchill, fu abbattuto dai tedeschi. E ciò creò anche un mito di eroe.