Labirinto di morte
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Labirinto di morte | |
Titolo originale: | Maze of Death |
Autore: | Philip K. Dick |
Anno (1a pubblicazione) : | 1970 |
Genere: | Fantascienza |
Sottogenere: | |
EDIZIONE RECENSITA | |
Anno: | 2003 |
Editore: | Fanucci |
Collana: | Tascabili immaginario |
Pagine: | 256 |
ISBN: | ISBN 8834709446 |
Progetto Letteratura |
Labirinto di morte (Maze of Death), è un romanzo di fantascienza dello scrittore Philip K. Dick.
In questo romanzo vengono raccolti tutti gli elementi che distinguono la letteratura di Dick, creando un miscuglio psichedelico che gioca più sul contrato che sulla coerenza. Il romanzo verte sulla colonizzazione del pianeta Delmak-O da parte di un gruppo eterogeneo composto da quattordici persone. Tutto procede bene fino a che s'interrompono i contatti col satellite delle comunicazioni; l'evento taglia fuori i quattordici individui da ogni contatto con l'esterno lasciandoli abbandonati a sé stessi, soli sullo sconosciuto pianeta alieno. In questo ambiente ostile e allucinato i personaggi vengono uccisi ad uno ad uno, i sopravvissuti diventano sempre più paranoici e cominciano a sospettare l'uno dell'altro, la scoperta di strane strutture e bizzarri oggetti alieni non migliora la situazione.
Gran parte del romanzo si svolge come un giallo, il lettore, alla ricerca di uno o più omicidi, segue le piste che l'autore gli offre ma alla fine si trova sempre spiazzato, niente pare avere una logica e anche la pista migliore termina con un vicolo cieco; la soluzione a questo dilemma giunge solo quando anche l'ultimo dei sopravvissuti muore e tutti si ritrovano collegati ad un apparecchio che potremmo chiamare simulatore di realtà. Chi non ha letto il romanzo, a questo punto, potrebbe vedere un escamotage fin troppo semplice che, nonostante il colpo di scena, allenta la tensione rovinando l'effetto complessivo; ma la realtà è alquanto diversa. I quattordici protagonisti, infatti, sono prigionieri in una nave alla deriva nella spazio che inesorabilmente si schianterà su una stella alla quale lentamente si avvicina. Si ritrovano ad ingannare così il tempo con giochi di simulazione che servono a distrarsi dalla situazione disperata in cui vivono, ma senza successo. Perché l'orrore che provano si sta riversando nei loro giochi tramite odi, rancori e paranoie.