Kemalismo
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Il Kemalismo è il nome dato all'ideologia della Lotta di Liberazione nazionale dei popoli della Turchia guidata dal maresciallo Mustafa Kemal Atatürk e culminata nel 1923 con la fondazione della moderna Repubblica di Turchia.
Il Kemalismo ebbe una sua prima codificazione nei primi Congressi del Partito Repubblicano del Popolo (Cumhuriyet Halk Partisi, CHP), il partito unico che guidò la lotta anti-imperialista e l'edificazione della Rivoluzione turca e che in seguito rappresentò il Paese presso la Seconda Internazionale Socialista.
Il Kemalismo si basa su sei principi, appellati le sei freccie (in turco "alti ok"):
- Il repubblicanesimo, per difendere l'organizzazione repubblicana dello Stato contro i tentativi di restaurazione feudale.
- Il nazionalismo, per garantire la sovranità del Paese e l'appartenenza solidale e l'unità di tutte le persone - senza differenza etnica - che vivono all'interno dei confini nazionali. Atatürk diceva: "Con ragione ci definiamo nazionalisti. Ma noi siamo nazionalisti che rispettano e onorano ogni nazione e che collaborano con ognuna. Noi riconosciamo le rivendicazioni di tutte le nazioni. Il nostro nazionalismo non è in nessun modo egoista e supponente".
- Il populismo: esso non solo sta a significare l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, ma soprattutto la difesa di un ordine sociale "per tutto il popolo".
- Lo statalismo, che è il modello economico dei kemalisti soprattutto dopo il 1930, ovvero l'intervento diretto e forte dello Stato nel libero mercato.
- Il laicismo, la chiara separazione fra potere secolare (politica, economia, cultura, servizi, ecc.) e quella religione islamica che per lunghi secoli aveva influenzato lo sviluppo del Paese, ritardando l'emancipazione dei ceti popolari e le donne.
- Il rivoluzionarismo, che qualcuno ha voluto paragonare al concetto di "rivoluzione permamente" trotzkista, costituisce la difesa dei principi rivoluzionari e la loro continuazione perpetua verso il benessere.