Jacques Necker
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Jacques Necker (Ginevra, 30 settembre 1732 - Coppet, 9 aprile 1804) è stato banchiere, uomo di stato e ministro delle finanze del re di Francia Luigi XVI.
Il 12 aprile 1775 Necker pubblica Essai sur la législation et le commerce de grains (Saggio sul commercio dei grani) dove si dice contrario al processo di liberalizzazione proposto da Turgot. Ritenendo più utile un contenimento della spesa pubblica che un aumento delle tasse, il suo operato nel governo è volto all'eliminazione degli sprechi e alla razionalizzazione delle spese, comprese quelle, ingenti, della sfarzosa corte di Luigi XVI.
Nel gennaio 1781, Necker, con la presentazione del Compte-rendu au Roi (Rapporto al Re), rende pubblico, per la prima volta, il bilancio dello stato comprendente l'elenco dettagliato delle spese della corte reale. Luigi XVI, indignato, lo costringe a dimettersi sostituendolo con Jean François Joly de Fleury, salvo riassumerlo allo stesso ruolo fra il 1788 e l'11 luglio 1789 quando viene licenziato da re che, allarmato per le richieste dell'Assemblea Costituente, gli rimprovera l'«estrema condiscenza» all'apertura degli Stati Generali (che avevano condotto alla formazione dell'Assemblea).
Pochi giorni dopo, in seguito ai fatti della Bastiglia, il 16 luglio, Luigi XVI riprende di nuovo come ministro il Necker che gode di un ampio consenso popolare.
La popolarità del Necker cala rapidamente per l'incapacità di risanare la situazione finanziaria e per l'opposizione all'Assemblea Costituente, di cui non appoggia la politica monetaria degli assegnat. La richiesta di nuovi prestiti allo stato gli vale la sfiducia dei deputati dell'Assemblea e il 3 settembre 1790 si dimette e lascia la Francia, ritirandosi nella cittadina svizzera di Coppet.
[modifica] Bibliografia in tedesco
Wolfang Oppenheimer, Der Bankier des Königs. Jacques Necker - Finanzminister am Vorabend der Revolution, 2006 München