Incidente nella Metropolitana di Roma 2006
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L'incidente nella Metropolitana di Roma è avvenuto il 17 ottobre 2006 alle 9:47 (CEST), quando due treni della Linea A si sono tamponati alla stazione di Piazza Vittorio Emanuele II, nel centro della città. Una persona è deceduta, mentre ci sono stati più di 200 feriti. In un primo momento si pensava che tra questi vi fosse il macchinista del metrò che ha causato l'incidente, che invece era sotto shock e con numerose contusioni. Le numerose persone coinvolte nell'impatto sono state ricoverate negli ospedali capitolini più vicini al luogo dell'incidente, tra i quali l'ospedale San Giovanni, trasportate anche da mezzi di trasporto pubblici e privati, come autobus e auto private.
La piazza soprastante la stazione, Piazza Vittorio Emanuele II, è stata chiusa dalla polizia e l'intero sistema della Linea A della Metropolitana di Roma è stato sospeso nella giornata del 17 ottobre, riprendendo regolarmente con le prime corse del 18 ottobre.
Alcune ricostruzioni hanno indicato che il macchinista del secondo treno (RA-311) non si è fermato al segnale di stop (semaforo rosso) ed è andato a tamponare il convoglio che lo precedeva (treno RA-337) e che era fermo in stazione per la salita e la discesa dei passeggeri, mentre altre voci parlano di incidente causato da un guasto elettrico. Un'altra teoria è quella del semaforo rosso permissivo, cioè che autorizzava a marciare a una velocità minima procedendo a vista.
Lo stesso treno (RA-311) è stato coinvolto in un deragliamento l'anno scorso durante operazioni di manovra all'interno del deposito "Osteria del Curato" (Corriere della Sera del 19 ottobre 2006).
La Procura di Roma sta indagando per omicidio e disastro colposi. Sarà aperta, a detta del Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, anche un'inchiesta amministrativa.
Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, e il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, giunti sul luogo dell'incidente, hanno espresso la loro voglia di chiarire le cause della tragedia e la loro preoccupazione per la situazione dei feriti. Dal Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha seguito le fasi della sciagura in stretto contatto con le istituzioni.
Nonostante le prime paure, è accertato che non si è trattato di attentato terroristico.
