Idrazina
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Idrazina | |
Nome IUPAC | |
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diazano | |
Nomi alternativi | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | N2H4 |
Massa molecolare (amu) | 32,1 |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | 302-01-2 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g·cm-3, in c.n.) | 1,01 |
Solubilità in acqua | completa |
Temperatura di fusione (K) | 275 (2°C) |
Temperatura di ebollizione (K) | 386 (113°C) |
Tensione di vapore (Pa) a 293 K | 1400 |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol-1) | 95,4 |
ΔfG0 (kJ·mol-1) | 159,4 |
S0m(J·K-1mol-1) | 238,5 |
C0p,m(J·K-1mol-1) | 48,4 |
Indicazioni di sicurezza | |
Flash point (K) | 311 (38°C) |
Temperatura di autoignizione (K) | variabile a seconda del supporto: da 297 (24°C) a contatto con superfici di ferro arugginito a 435 (270°C) su lastre di vetro. |
Limiti di esplosione | 1,8 - 100% vol. |
frasi R: R 45-10-23/24/25-34-43-50/53 Leggi il disclaimer |
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L'idrazina (o diammide, o diammina, o idruro di azoto) è un composto dell'azoto di formula bruta N2H4 (formula di struttura NH2-NH2): a temperatura ambiente è un liquido incolore e dall'odore pungente.
È una sostanza corrosiva, tossica e cancerogena: la soglia di contaminazione dell'aria è di 1 p.p.m., mentre la soglia olfattiva (oltre la quale l'odore è avvertibile) è di 3-5 p.p.m.: già a 20°C i vapori possono raggiungere tali concentrazioni. Oltre i 38°C, se i vapori non vengono dispersi, la miscela aria-vapore può raggiungere concentrazioni tali da essere esplosiva.
I sintomi immediati del contatto con l'idrazina sono dovuti alla corrosività della sostanza: quindi bruciore, e nel caso di inalazione dei vapori, tosse, capogiro e difficoltà respiratoria: tali sintomi possono presentarsi anche a distanza di 10-12 ore dal contatto.
La tossicità è a carico del fegato, dei reni e del sistema nervoso centrale: i sintomi di un avvelenamento da idrazina sono nausea/vomito, debolezza, confusione, stato di incoscienza. Se l'avvelenamento è avvenuto per inalazione di vapori si può avere edema polmonare. L'ingestione può essere letale.
Chimicamente è una base medio-forte ed un forte riducente; reagisce violentemente con altri ossidanti, con molti metalli e ossidi. Si decompone a temperature elevate in presenza di ossigeno dando azoto ed acqua: viene perciò usato come additivo nell'acqua delle caldaie ad alta pressione per deossigenarla ed evitarne la corrosione delle pareti. Alcuni aerei militari usano piccoli turboreattori ad idrazina (H-70: miscela di idrazina/acqua 30%/70%) come generatore elettrico di emergenza in caso di avaria dei generatori principali. È il liquido più ricco di idrogeno che si conosca: per questo viene impiegato come combustibile per missili e per razzi di assetto, nei satelliti artificiali e nello Space Shuttle.