Idempotenza
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In matematica, e in particolare in algebra, l'idempotenza è una proprietà che può caratterizzare endofunzioni, ovvero operazioni unarie, operazioni binarie ed elementi di strutture algebriche dotate di una operazione binaria, cioè elementi di magmi e di loro arricchimenti (in particolare di anelli e di algebre).
Una endofunzione idempotente ovvero una operazione unaria idempotente entro un certo insieme S è una funzione del tipo
- tale che :
Ogni endofunzione idempotente entro un qualsiasi insieme è una unione funzionale di collassi. In particolare trasformazioni lineari idempotenti di uno spazio vettoriale V sono i proiettori sopra i sottospazi di V.
Una operazione binaria idempotente entro un certo insieme S è una funzione del tipo
- tale che :
Esempi di operazioni binarie idempotenti sono le operazioni di giunzione o supremo (sup) e di incontro o infimo (inf) di un reticolo o di un semireticolo. In effetti sono idempotenti l'unione e la intersezione di insiemi, le operazioni logiche di AND e OR, il massimo comun divisore e il minimo comune multiplo di interi positivi.
Si osserva che la nozione di endofunzione idempotente si riconduce a quella di operazione binaria idempotente relativa al caso particolare dell'operazione di composizione di endofunzioni.
Se (S,*,...) è una struttura algebrica avente S come insieme sostegno e * operazione binaria, si dice elemento idempotente della struttura ogni e di S tale che e * e = e. In particolare nell'algebra delle matrici sopra un generico campo K sono elementi idempotenti le matrici quadrate diagonali aventi tutte le entrate della diagonale principale uguali a uno o a zero (si osserva che esse costituiscono rappresentazioni di proiettori). Tra le matrici sui reali e sui complessi sono idempotenti anche le matrici quadrate aventi autovalori soltanto 1 e 0. Nell'algebra delle relazioni sono idempotenti le relazioni di equivalenza.
[modifica] Idempotenza in informatica
In informatica, il termine idempotenza viene usato in accezioni corrispondenti a quella matematica riportata qui sopra, applicato a "funzioni" in senso informatico (ovvero subroutine che producono un valore di ritorno). Lo stesso termine viene usato anche in senso più improprio per riferirsi a funzioni prive di effetti collaterali. In questo senso, una funzione è idempotente se non vi è alcuna differenza osservabile fra l'effetto di una singola attivazione della funzione e di N sue attivazioni consecutive.