Horo
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Horo (Colui che è in alto). Divinità egizia rappresentata dal falco.
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Horo (o Horus) è la forma latina del nome egizio Hr (nella scrittura egizia non sono rapprentate le vocali) la cui lettura è Heru oppure Hor.
Il culto di Horo è attestato dal periodo predinastico fino all'epoca romana quando il suo culto viene unito a quello della madre Iside.
In epoca predinastica si ebbero, con molto probabilità, diverse divinità falco la più importante delle quali era il dio-falco venerato nell'Alto Egitto. Quando i sovrani del Basso Egitto unificano le Due Terre Horo assume il carattere di Unificatore dell'Alto e Basso Egitto.
Il sovrano egizio è considerato la personificazione di Horo, ossia l' Horo vivente; la prima tra le molte titolature che identificano un sovrano dell'Egitto è il serekht ossia il nome-Horo caratterizzato appunto dal falco.
In alcuni miti Horo è considerato figlio della dea-vacca Hathor, il cui nome significa letteralmente casa di Horo.
Il mito però maggiormente famoso è quello che lo vuole figlio di Osiride ed Iside e vendicatore del padre nei confronti di Seth.
Durante il lungo periodo della civiltà egizia l'Horo di Hierakonpolis assorbe, con un meccanismo di sincretismo, svariate altre divinità locali aventi caratteristiche simili che infine divennero aspetti diversi di una sola figura. I figli di Horo sono quattro divinità protettrici dei vasi canopi, i contenitori delle viscere nel processo di imbalsamazione.
Presso i Greci e i Romani fu noto con il nome di Arpocrate e rappresentato come un bambino con un dito in bocca, gesto interpretato come un invito al silenzio.
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Tempio di Abu Simbel |
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[modifica] Bibliografia
- Tosi, Mario, Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto, Torino 2004 ISBN 8873250645