Homo sum, humani nihil a me alienum puto
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Homo sum, humani nihil a me alienum puto: frase latina, dal significato letterale: «sono un uomo, non ritengo a me estraneo nulla di umano».
La frase risale a Terenzio, che la usò nella sua commedia Heautontimorùmenos (il punitore di sé stesso, I, 1, 25) del 165 a.C.. Uno dei personaggi, Cremète, viene invitato a farsi i fatti suoi da Menedemo, e risponde con questa frase, che nel contesto della commedia si può tradurre come "sono un essere umano, e ritengo che tutte le cose umane siano fatti miei".
Esistono varie versioni della frase: spesso viene omessa la parte iniziale Homo sum, e a volte anche il verbo puto, che anzi viene spesso omesso anche nelle traduzioni. Inoltre esiste la variante arcaica nil al posto di nihil.
Nei contesti moderni, la frase aggiunge al suo significato originale quello di "non voglio lasciare da parte nulla, tutto quello che riguarda l'umanità e le sue realizzazioni mi interessa".