Hagia Sophia
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La Hagia Sophia (o Basilica di Santa Sofia, o Ayasofya, o ancora Basilica della Santa Sapienza) è il principale monumento di Istanbul, maggiore città della Turchia.
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[modifica] Storia
L'attuale edificio fu costruito in sostituzione dell'antica basilica fatta erigere da Teodosio II, consacrata nel 413 ed incendiata, in seguito ad una rivolta popolare che scoppiò contro l'Imperatore Giustiniano I nel 532. Della basilica originaria teodosiana sussiste ancora un piccolo edificio circolare laterale, la sacrestia.
L'Imperatore stesso ne predispose la ricostruzione (probabilmente con l'intento di espiare il massacro dei 30.000 caduti nella rivolta), con un progetto ancor più magnificente sotto la direzione degli architetti Antemio di Tralle e Isidoro di Mileto (detto il Vecchio). I lavori - iniziati nel 532 - furono portati avanti con grande rapidità e già il 27 dicembre 537 avvenne la consacrazione della chiesa in presenza dell'imperatore, che secondo una fonte avrebbe detto: "Gloria a Dio che mi ha fatto degno di questo! Ti ho superato, o Salomone!".
I pilastri di sostegno della cupola argentea, tuttavia, non erano sufficientemente robusti per sostenere il peso della cupola di 31 metri di diametro. Già lesionati durante la costruzione, furono ulteriormente indeboliti dai terremoti del 553 d.C. e 557 d.C.
Malgrado alcuni interventi di consolidamento, parte della cupola crollò una prima volta il 7 maggio 558 in seguito ad un terremoto. La chiesa venne riaperta al culto nel 563, dopo la costruzione di una nuova cupola più leggera ed innalzata di 9 metri per distribuirne meglio il carico; i lavori furono diretti da Isidoro il Giovane, figlio di uno degli architetti originari. La cupola fu ricostruita in seguito altre due volte, nel X Secolo e nel XIV secolo dopo altrettanti crolli. La struttura fu inoltre consolidata con la costruzione di 4 alette-contrafforti ai lati, che racchiudono le scale interne.
Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453), l'Hagia Sophia fu trasformata in moschea e vi furono aggiunti i minareti, che sono posti agli angoli. Nel 1849 fu effettuato un restauro a cura di Gaspare Fossati (che produce numerosi disegni ed acquerelli sui lavori svolti), che portò alla luce diverse immagini nelle gallerie e nel timpano. Il restauro fu commissionato dal pascià; nello stesso periodo Salzenberg studia e disegna i mosaici per conto dello zar. È stata infine adibita a museo nel 1934, su decisione del primo Presidente della Repubblica turca Mustafa Kemal Atatürk. Nel 1935 gli scavi hanno riportato alla luce un grande portico antistante costruito da Teodosio II, decorato da una cornice maestosa e con un particolare del fregio, un agnello raffigurato con la coda a terminazione ingrossata, elemento orientale non riscontrato nelle decorazioni occidentali.
[modifica] L'architettura e la decorazione interna
Le sue gigantesche proporzioni ne fanno uno dei monumenti chiave dell'architettura di tutti i tempi. La basilica ha una pianta quadrata a tre navate, con arcate divisorie in doppio ordine. Gli interni sono arricchiti con marmi e mosaici. Nel corso degli anni sono stati aggiunti alcuni mausolei laterali. All'interno, alcuni corridoi laterali decorati con mosaici, marmi e stucchi (che richiamano la Basilica di San Marco a Venezia) conducono al grande vano centrale; qui nella fascia superiore sono state aperte numerose finestre, ed in seguito parzialmente murate per aumentare la stabilità dell'edificio. La decorazione interna, inizialmente aniconica con motivi persiani (in pratica, ci si atteneva già all'Iconoclastia del VII secolo), fu integrata da Giustino II con cicli evangelici e con scene divenute poi canoniche del Dodecaorto, il sistema di 12 feste bizantine. La cupola riporta un Cristo Pantocratore benedicente, a mezzo busto. Per l'anatomia dei visi di Cristo e dei santi sembra siano state utilizzate le descrizioni contenute in un libretto di Ulpius Romano: un esempio, San Gregorio ritratto con la barba fumosa e l'occhio destro menomato da un incidente.
L'abside è stato rinforzato all'esterno da alcuni contrafforti posticci. Uno di questi contiene una cappella con mosaici frammentari realizzati col sistema della doppia linea.
Quasi tutte le chiese bizantine hanno preso a modello la sua grande cupola affiancata da due semicupole. L'apparato decorativo originale è conservato solo in parte, ma continua tuttavia ad essere una profonda testimonianza dell'Arte Bizantina. I capitelli presentano trine, trafori, giochi d'ombra e chiaro-scuro, e compare lo stemma giustinianeo.
Procopio di Cesarea, nel suo trattato De aedificiis, ci ha tramandato una descrizione risalente al periodo di Giustiniano I.
[modifica] Altri progetti
- Commons contiene file multimediali su Hagia Sophia
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Sito sulla Basilica di Santa Sofia
- Disegni: pianta, sezione longitudinale, sezione trasversale
- Missione archeologica italiana a Santa Sofia
- Santa Sofia a Istanbul di Paolo Verzone (in pdf)
- Silvia Foschi, Santa Sofia di Costantinopoli: immagini dall'Occidente in Annali di architettura n° 14, Vicenza 2002 (in pdf)
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