Guido Meda
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Guido Meda (Milano, 26 marzo 1966) è un giornalista sportivo italiano. È sposato, ha tre figli, pratica il motociclismo sportivo ed è in possesso di ppl (licenza di pilota privato) di aeroplano
Ha iniziato la propria carriera nel 1985 scrivendo di sport e cronaca per Il Giornale e collaborando con l'agenzia di stampa ANSA. Nel 1987 ha curato l'informazione per Radio Monte Stella e nel 1988 è entrato nella redazione sportiva di TeleCapodistria. Ha condotto Sport Time e fino al 1990 è stato inviato della trasmissione Obiettivo Sci. Ha seguito come inviato quattordici edizioni della Coppa del Mondo, tre Campionati del Mondo di sci alpino e due edizioni dei Giochi Olimpici. Nel 1990 ha vinto il Premio Giornalistico Iride Neve, assegnato dalla Federazione Italiana Sport Invernali.
Ha seguito dal 1993 al 1997 le edizioni del Giro d'Italia trasmesse da Mediaset, in qualità di inviato della redazione sportiva. Dalla stagione 1997/1998 fino alla stagione 2000/2001 è stato uno dei telecronisti della redazione sportiva per la Coppa del Mondo di Sci alpino, commenta dapprima alcune gare femminili su Italia 1 (che allora deteneva i diritti) e poi è succeduto a Bruno Gattai nel commento delle gare maschili.
È stato conduttore dal 1997 al 2001 del programma dedicato al fitness e alla cura del proprio corpo Gymmy - Il mondo del fitness, mentre nelle estati 1998 e 1999 ha presentato il programma di successo Italia 1 Sport a richiesta, che riproponeva grandi avvenimenti, personaggi e curiosità del mondo dello sport, richiesti da chi nel mondo dello sport vive e dai nomi famosi dello spettacolo. Nel 2001 è stato il conduttore di Rewind, programma che riproponeva immagini che hanno segnato la storia della televisione, da filmati storici a sportivi, di attualità e cultura.
Conduttore storico di Studio Sport, telegiornale sportivo curato dalla redazione della testata Sport Mediaset, di cui ha presentato oltre 1.500 edizioni, nel 2002 è diventato il telecronista dei Gran Premi del Motomondiale assieme all'ex pilota Loris Reggiani, durante i quali ha varato uno stile nuovo nel racconto di una corsa. Stile che risulta emotivo ed emozionante, istintivo e informale, fatto oggetto di complimenti e critiche di ogni genere.
Nelle gare mondiali ha coniato espressioni come:
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