Giovanni Pisano

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Il pulpito del Duomo di Pisa

Giovanni Pisano (1245 ca - 1315 ca) è stato uno scultore italiano di epoca gotica.

[modifica] Biografia

Figlio di Nicola Pisano, si forma nella bottega del padre assieme ad Arnolfo di Cambio.

Ben presto assume caratteri propri, in particolare i tratti della scultura gotica transalpina più espressiva e naturalista della coeva scultura italiana tanto che nel corso degli anni diversi critici hanno ipotizzato un soggiorno in Francia del Giovanni Pisano (cosa estremamente rara per gli artisti del XIII sec). Più probabile è che tale influenza sia il frutto delle prime circolazioni di opere d'arte "trasportabili" che caratterizzerà poi tutto il periodo del Gotico internazionale.

Durante gli anni in cui lavora a fianco del padre realizza la Fonte maggiore di Perugia, la fontana tuttora visibile nella Piazza del Comune a Perugia. Qui sono presenti alcune statue sicuramente attribuibili a lui.
Delle opere precedenti a cui sicuramente ha collaborato nella bottega del padre si ricordano il Pulpito del Battistero di Pisa ed il Pulpito di Siena. Tuttavia l'attribuzione delle diverse sculture è controversa e complessa.

La morte del padre coincide con la completa maturità dell'artista. Nelle opere successive si denotano gli stili tipicamente gotici ed il distacco completo della scultura dagli elementi architettonici e dai vincoli che essi impongono.
Successivamente risulta attivo a Siena come capomastro del Duomo (dal 1285 al 1296) del quale progetta la facciata. Tale progetto risulta rispettato solo nella zona dei portali. Le statue (conservate al Museo dell'Opera del Duomo), testimoniano la piena maturità dell'artista. In queste sculture utilizza le più innovative soluzioni plastiche ed espressive di tutto il periodo tanto che tuttora sono un punto di riferimento della scultura gotica europea.

Abbandonato il cantiere del Duomo di Siena, forse per dissensi con l'amministrazione locale dal 1297 al 1301 lavora al Pulpito della chiesa di S.Andrea a Pistoia (1297 - 1301). Di forma esagonale appoggia su sette colonne (sei ai vertici ed una centrale) di cui due sorrette da leoni stilofori, una da uno straordinario telamone ricurvo, la colonna centrale poggiante su tre grifoni alati ed infine tre poggianti direttamente a terra. Poche sono le testimonianze relative a quest'opera se non l'iscrizione in lingua latina che corre tra le arcatelle ed i parapetti in cui si testimoniano il committente Arnoldo, i tesorieri Andrea Vitelli e Tino di Vitale, e l'artista Giovanni Pisano, lodatissimo artefice che in questo pulpito "seppe superare il padre in sapienza". Il programma iconografico del pergamo prevede tre diversi registri, uno inferiore dedicato alle Allegorie, uno intermedio con le Profezie ed uno superiore (i cinque parapetti del pulpito) con Storie della vita di Cristo (nel primo parapetto l'Annunciazione, la Natività, il Bagno di Gesù e l'Annuncio ai pastori; nel secondo Il sogno dei Magi; nel terzo La strage degli Innocenti, nel quarto La Crocifissione) e con il Giudizio Universale (nel quinto parapetto).

Tra il 1302 il 1310 esegue il pulpito del Duomo di Pisa in cui porta all'estremo la ricerca del dinamismo.
Il pulpito appoggia su nove colonne di cui una centrale ma i parapetti sono archi di cerchio tanto che il pulpito appare di forma circolare e non ottagonale. Con questo pulpito Giovanni raggiunge probabilmente il culmine della sua maturità espressiva. Le colonne sono scolpite con figure estremamente dinamiche, le architetture che sorreggono il pulpito raggiungono uno stile che potrebbe quasi definirsi barocco ed infine nei parapetti, nonostante il programma iconografico non si discosti dagli altri pulpiti, le scene risultano essere estremamente affollate, articolate e di un patetismo e di una drammaticità mai raggiunti dalla scultura gotica.

In questo periodo (1305-06) lavora alla Madonna col Bambino della nota Cappella degli Scrovegni (Padova).

Nel 1313 gli viene commissionato il Monumento sepolcrale di Margherita di Lussemburgo (Margherita di Brabante, moglie di Arrigo VII di Lussemburgo morta nel 1311). Questa è l'ultima opera nota di Giovanni Pisano di cui oggi non si conservano che alcune parti al Museo S.Agostino di Genova. In quest'opera Giovanni rappresenta Margherita, di una bellezza classica, che viene sollevata verso il cielo da due angeli. Purtroppo di quello che doveva essere uno dei più straordinari sepolcri Gotici non rimane altro.

[modifica] Opere principali - Assieme alla bottega del padre

Pulpito per il Duomo di Siena (1266-1268)
Fonte Maggiore di Perugia (1277-1278)
Decorazione esterna del Battistero di Pisa

[modifica] Opere principali

Facciata del Duomo di Siena (1285-1296)
Pulpito per la chiesa di Sant'Andrea a Pistoia (1297-1301)
Pulpito per il Duomo di Pisa (1302-1310)

Diverse Madonne con Bambino di cui quella conservata all'Oratorio degli Scrovegni.

Madonna intagliata in una zanna di elefante eseguita per l'altare maggiore della Duomo di Pisa (1298)

Monumento sepolcrale di Margherita di Lussemburgo (1313)

Altri oggetti di non certa attribuzione ma quasi certamente scolpiti dal Giovanni Pisano sono crocifissi in legno ed eburnei (esempio quelli della chiesa di Sant'Andrea a Palaia (Pisa), del Museo dell'Opera del Duomo di Siena, degli Staatl. Museo di Berlino e del Victoria and Albert Museum di Londra).