Gallicanesimo
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Il gallicanesimo è una dottrina politico religiosa che ha per oggetto l'organizzazione della chiesa cattolica di Francia (la Chiesa gallicana) largamente autonoma dal papa. Pur riconoscendo al papa un primato d'onore e di giurisdizione, ne contesta il potere assoluto, in favore dei consigli generali della Chiesa e dei sovrani nei loro Stati. Il suo opposto è l'ultramontanismo.
In pratica ciò si traduce soprattutto nel controllo stretto dei sovrani francesi sulle nomine e sulle decisioni dei vescovi. Quantunque rispettosa del papato, questa dottrina dispone alcuni limiti al suo potere; in particolare insegna che l'autorità dei vescovi riuniti in concilio è superiore a quella del papa.
Il maggior rappresentante di questa corrente fu Bossuet, vescovo di Meaux (XVII secolo), che si occupò della redazione dei quattro articoli gallicani del 1682 sottoscritti dai vescovi di Francia. Bousset riprese le decisioni del Concilio di Costanza (1414 - 1418), in cui si affermava che il concilio ecumenico è l'organo supremo in materia di autorità e insegnamento in seno alla Chiesa.
Félicité Robert de Lamennais nel suo libro Essai sur l'indifférence en matière de religion, sccritto dal 1817 al 1823, criticò duramente il gallicanesimo.
Nel 1870, ebbe luogo proclamazione del dogma dell'infallibilità pontificia al Concilio Vaticano I. Questa decisione, sebbene fortemente contestata dai vescovi francesi, demolirà le aspirazioni gallicane, tanto più che la legge di separazione della Chiesa dallo Stato del 1905 eliminerà i legami fra la Chiesa di Francia e lo Stato.