Fitodepurazione
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La Fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque reflue civili in presenza di suoli e piante. Il sistema di depurazione recepisce il Decreto Legislativo n.152 11 maggio 1999 e poi nel DLgs 152 del 2006, con riferimento alle comunità di piccole e piccolissime dimensioni (comunità con un numero di a.e. inferiore a 2000 unità), dove viene stabilito che:
- "Gli scarichi degli impianti di trattamento con potenzialità inferiore o uguale a 2000 a.e. … devono essere sottoposti ad un trattamento appropriato che garantisca la conformità dei corpi idrici recettori ai relativi obiettivi di qualità o la tutela delle acque sotterranee nel caso di scarico nel suolo."
- Inoltre , il suddetto testo, riconoscendo le problematiche che caratterizzano le piccole utenze, specifica che tali trattamenti devono essere individuati con l’obiettivo di:
- rendere semplice la manutenzione e la gestione,
- essere in grado di sopportare adeguatamente forti variazioni orarie del carico idraulico e organico,
- minimizzare i costi gestionali.
- "Per tutti gli insediamenti con popolazione equivalente compresa tra 50-2000 a.e. si ritiene auspicabile il ricorso a tecnologie di depurazione naturale quali il lagunaggio o la fitodepurazione".
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[modifica] Schema di trattamento e di realizzazione degli impianti
Lo schema di trattamento delle acque reflue civili si compone di due sezioni.
- Sistema a flusso sub-superficiale orizzontale:
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- vasca di sedimentazione primaria (es. fossa Imhoff , condensa grassi o vasca a tre camere)
- sezione filtrante mediante pozzetto con filtro
- impianto di depurazione mediante sistema a flusso orizzontale sub-superficiale
- Sistema a flusso sub-superficiale verticale:
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- vasca di sedimentazione primaria (es. fossa Imhoff , condensa grassi o vasca a tre camere)
- sezione filtrante mediante pozzetto con filtro
- vasca di accumulo delle portate giornaliere con pompa di distribuzione o distribuzione meccanica
- impianto di depurazione mediante sistema a flusso verticale sub-superficiale
La costruzione degli impianti di fitodepurazione consiste nella realizzazione di vasche impermeabilizzate con teli in PVC o HDPE riempite con substrato permeabile (generalmente ghiaia di diverse dimensioni). Si procede di seguito con l’attrezzare le superfici così ottenute con un razionale sistema per la distribuzione del refluo e con la messa a dimora delle piante.
Per quanto riguarda il dimensionamento la superficie richiesta varia a seconda delle caratteristiche a cui si deve far pervenire il refluo in uscita (scarico su corso d'acqua, scarico su suolo, riutilizzo a fini irrigui o reintegro cassette wc).
Le due tipologie di impianto, orizzontale e verticale, si possono normalmente utilizzare accoppiate per una migliore riuscita depurativa.-->
Esistono poi dei sistemi detti a flusso libero, nei quali il refluo, passata la sezione di sedimentazione, entra in una vera e propria laguna piantumata. Necessitano di molta superficie rispetto ai sistemi sub-superficiali ed hanno dei notevoli inconvenienti in quanto a odori, insetti, mal funzionamento nel periodo invernale.
[modifica] La vegetazione
Le piante consigliate a livello mondiale per la messa a dimora in questo tipo di sistemi sono dette macrofite (con i vasi molto visibili). Queste specie hanno la natturale capacità di catturare l'ossigeno con parte fogliare e condurlo, attraverso fusto e radici, sul sotto suolo fornendo supporto alle popolazioni microbiche: le vere responsabili della depurazione. Queste tipologie di piante sono quindi delle pompe aeratrici naturali. Le più usate sono la Phragmites Australis e la Tipha Latifoglia. Ma anche Calla, Iris pseudacorus, Canna indica, Talia Dealbata e Salcerella hanno dimostrato, ancorché piante ornamentali, di poter svolgere una ottima azione depurante.
[modifica] Gli utilizzi
Attraverso la fitodepurazione possiamo trattare tutte le tipologia di reflui di origine civile dal picoclo insediamento per 4 abitanti al grande depuratore comunale. Possiamo trattare scarichi di Hotel, campeggi, villaggi turistici. Possiamo trattare reflui in uscita da allevamenti di bovini, equini, suini, cani e pesci. Possiamo trattare il famigerato refluo degli impianti di biogas. Possiamo trattare reflui in uscita da caseifici e cantine di vinificazione, nonché fungaie, runoff stradale, inquinamento di falda da nitrati, corsi d'acqua eutrofizzati.
[modifica] Manutenzione
L'unica manutenzione in questi impianti è lo sfalcio delle specie vegetali una volta all'anno. Poi il controllo periodico dello scarico a mezzo di analisi chimiche (come richiesto dalla legge).
(vedi anche l'elenco delle voci segnalate da categorizzare, e l'elenco delle voci senza alcuna categoria)