Filippo Parlatore

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Ritratto di Filippo Parlatore

Filippo Parlatore, nato l'8 agosto 1816 a Palermo e morto il 9 settembre 1877 a Firenze fu un botanico di fama internazionale.

Laureatosi in medicina a Palermo, fece le sue prime esperienze scientifiche nel campo dell'anatomia. Il suo interesse per la botanica nacque dalla conoscenza di botanici palermitani come Vincenzo Tineo, direttore dell'Orto botanico di Palermo, e Antonino Bivona Bernardi .

Nel 1840 lasciò la sua città natale per approfondire le sue conoscenze botaniche. Girò l'Italia, la Svizzera, si fermò per un anno a Parigi, dove ebbe come maestri De Candolle, St.Hilaire, Brogniart, ed entrò in amicizia con Webb e von Humboldt.

Nel 1842 il Granduca Leopoldo II gli conferì la cattedra di botanica all'Università di Firenze, e lo nominò direttore del giardino annesso al Museo Botanico. Nel 1844 fondò il Giornale botanico italiano. Nel 1845 fondò l'Erbario centrale italiano. Diresse il Museo di Storia Naturale di Firenze dal 1868 fino alla morte.

[modifica] Opere

A soli 22 anni pubblicò la prima parte dell’opera Flora Panormitana, uno studio sulla flora siciliana, rimasto incompleto.

Nel 1848 iniziò a scrivere il primo volume della Flora Italiana. L'opera è concepita in dieci volumi ma Parlatore riuscì a scrivere interamente solo i primi quattro, mentre gli altri sono parzialmente opera di Théodore Caruel.

Oltre alla Flora Italiana, meritano una menzione anche le opere Lezioni di botanica comparata (Firenze 1843) e Monografia delle fumarie (Firenze 1844).

Contribuì inoltre al sedicesimo volume del Prodromus di Decandolle, di cui scrisse i capitoli su conifere e gnetacee nonché alla Histoire naturelle des îles Canarie di Philip Barker Webb (Parigi, 1836-50).