Ferrovia secondaria
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Il termine Ferrovia secondaria indica, nell'accezione comune, una linea ferroviaria che collega centri di minore importanza e non presenta un consistente volume di traffico. Vi si svolgono solitamente servizi ferroviari per viaggiatori, di interesse locale e con molte fermate, con origine e destinazione nelle stazioni della linea stessa. Il trasporto di merci è scarso o del tutto assente.
In certi casi possono anche esservi dei treni interregionali che le percorrono o eccezionalmente anche dei treni a lunga percorrenza. In genere le ferrovie secondarie tendono ad essere, quando possibile, utilizzate per servizio pendolare ed anche turistico. Negli ultimi anni sono state oggetto di numerosi provvedimenti di ridimensionamento, sospensione temporanea e, finanche, soppressione.
Le infrastrutture della secondaria sono state previste sin dalla costruzione con criterio di economicità. Pertanto si è cercato, per quanto possibile, di evitare opere d'arte impegnative, cioè gallerie e viadotti, seguendo la naturale curvatuta delle colline e salendo e scendendo le vallate. In certi casi si è fatto anche uso di tratti armati a cremagliera, in Italia quasi esclusivamente di tipo Strub. Le stazioni, spesse volte, sono state costruite con il solo marciapiede principale facendo dei terrapieni livellati per gli altri binari. Le velocità commerciali risultano quindi più basse delle linee ferroviarie principali. In genere, per un treno viaggiatori, vanno dai 30 ai 50 km/h.
Negli ultimi anni l'introduzione di rotabili di moderna concezione ha permesso la velocizzazione e il ricupero di competitività di alcune linee, come nel caso della Ferrovia Trento–Malè. Altre hanno trovata una seconda giovinezza dedicandosi al traffico stagionale turistico.