Felice Maniero
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Felice Maniero (Campolongo Maggiore, VE, 1954), detto "Faccia d'Angelo" (soprannome affibbiatogli dal mondo del crimine), è un boss della cosiddetta "Mala del Brenta".
È stato la mente di feroci rapine, sanguinosi assalti a portavalori, colpi in banche e in uffici postali, accusato di almeno sette omicidi, traffico di armi e droga e associazione mafiosa.
Oltre che per la sua carriera criminale, è noto al pubblico per il suo stile di vita brillante e le abitudini al lusso appariscente (nel 1994, ad un processo di fronte alla Corte d'assise veneziana, si fa servire in gabbia un piatto di spaghetti all'astice e prosecco).
Arrestato per la prima volta nel 1980, nella sua lunga carriera colleziona una serie di clamorose evasioni: nel 1987 evade dal carcere di Fossombrone; il 16 giugno 1994 è protagonista di un'altra evasione dal supercarcere di Padova assieme al braccio destro Antonio Pandolfo e ad altri fedelissimi. Catturato alcuni mesi dopo, viene condannato a 33 anni di reclusione, poi ridotti a venti anni e quattro mesi (pena definitiva).
Diviene in seguito collaboratore di giustizia e viene ammesso al programma di protezione, da cui viene escluso per una serie di violazioni delle regole di comportamento. Oggi ha cambiato nome e sconta la pena in una località segreta. Nel febbraio 2006 il suo nome ritorna sui giornali per il suicidio della figlia trentunenne.