Federazione Giovanile Comunista Italiana
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La Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) era l'organizzazione dei giovani comunisti del Partito Comunista Italiano (PCI), erede diretta della Federazione Giovanile Comunista d'Italia del PCd'I.
Il suo periodo di maggiore splendore fu negli anni '60, quando la gli iscritti arrivano a 200.000 e la Federazione accentua i suoi tentativi di ricerca di un profilo autonomo. Gli organi di informazioni della Federazione assunsero un ruolo sempre più rilevante: assai importanti furono le pubblicazioni “La città futura” (che riprendeva il nome da un numero unico pubblicato nel febbraio del 1917 a cura della Federazione giovanile piemontese del Partito Socialista, di cui Gramsci curò per intero la stesura) e “Nuova generazione” (nata, non senza qualche polemica, nel 1956). Tra il 1961 e il 1966 Achille Occhetto fu il Segretario della Fgci.
La FGCI si sciolse il 27 dicembre 1990, poco prima dello scioglimento del PCI. La maggioranza della FGCI seguì il neonato Partito Democratico della Sinistra (PDS) dando poi vita alla Sinistra Giovanile del PDS, che nel 1998 si sarebbe poi chiamata semplicemente Sinistra Giovanile. La minoranza invece, che aderì prima al Movimento per la Rifondazione Comunista e poi al Partito della Rifondazione Comunista (PRC), diede poi vita ai Giovani Comunisti (GC).
Quando nel 1998 nacque, per frutto di una scissione dal PRC, il Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), il nuovo partito, per richiamare esplicitamente - anche per i giovani - il rifarsi al disciolto Partito Comunista Italiano (PCI) creò la Federazione Giovanile Comunisti Italiani (FGCI).
[modifica] I segretari nazionali della FGCI
- Enrico Berlinguer (1949-1956)
- Rino Serri (anni '50)
- Achille Occhetto (1963-1966)
- Claudio Petruccioli (1966-1969)
- Renzo Imbeni (1972-1975)
- Massimo D'Alema (1975-1980)
- Marco Fumagalli (1980-1985)
- Pietro Folena (1985-1988)
- Gianni Cuperlo (1988-1990)