Exù
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Orùmilà aveva tre figli: Ogum, Xango ed EXU. Quest’ultimo era molto irruento e viveva lottando. Era il più astuto degli Orixàs. Adora provocare discussioni e con giochi di parole creare ambiguità. EXU, con la sua naturalezza androgina, é considerato l’intermediario di tutti gli altri Orixàs verso gli uomini. È il principio dinamico che governa l’esistenza, responsabile del destino di ogni uomo. In accordo con il mito, ognuno di noi nasce con un suo proprio destino che determina le caratteristiche individuali della sua personalità. EXU é il regolatore del cosmo, il Dio dell’ordine. Unisce l’utile al futile. La sua forza é sintomo del suo lato attivo, di accrescimento. Il suo simbolo é un tridente e per questo é associato al diavolo, tridente con sette punte sulla cima che rappresentano i sette cammini degli uomini, i sette Chakra, come sette cuori o sette auree. È il più umano degli Orixàs, essendo una divinità con cui é facile porsi in relazione. Tiene più o meno lo stesso posto del dio Mercurio nella mitologia greca, il messaggero degli dei dell’Olimpo che porta notizia di tutti gli affari, sia onesti che disonesti. La sua funzione di contatto tra il Balabaò (paradiso degli dei) e gli uomini lo rende il tramite tra il reale e il soprannaturale. Tra gli Orixàs che rispondono al gioco dei Bùzios, la tradizione vuole che é EXU a tradurre le risposte. E’ altamente comunicativo ed ha una grande capacità di aprire il cuore degli uomini e di capire i loro problemi. Rappresenta la materialità, tutte le prove e le tentazioni che l’uomo deve superare nell’arco della vita e che quotidianamente deve affrontare. Ogni uomo é governato da un proprio EXU che lo tiene legato alla vita e lo rende “umano”, per questo é fondamentale nutrire ed onorare gli EXU per ottenere da essi favori e benevolenza nel lato pratico e materiale della nostra vita, e per poter soddisfare le nostre esigenze. Gli EXU hanno molte forme e molte rappresentazioni a seconda dei loro poteri e del campo in cui operano.
