Enumerazione (figura retorica)
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L'enumerazione (dal latino enumeratǐo -ōnis, derivato da enumerāre, «enumerare, contare») è una sequenza di parole o di sintagmi congiunti per coordinazione, sia mediante l'asindeto, sia mediante il polisindeto.
Pur ricontrandosi frequentemente in varie forme, quali l'elencazione, l'accumulazione, la ricapitolazione, la descrizione, l'estensione, ha valore retorico soltanto quando produce o aumenta l'efficacia argomentativa, narrativa o espositiva. Una forma di enumerazione è l'accumulazione, che consiste nell'accostamento di elementi in una successione ordinata o disordinata (accumulazione caotica), in mancanza di congiunzioni coordinative. La distribuzione è invece un'enumerazione a membri distanziati e separati da complementi, apposizioni, attributi.
Rispetto alla sua posizione nel testo l'enumerazione può essere anticipatoria o ricapitolativa (quest'ultimo teipo era il più frequente nella retorica classica). In poesia è da evidenziare l'enumerazione o accumulo nominale, con similitudini, iterazioni, anafore, eccetera.
D'Annunzio si serve spesso di questa figura; per esempio, in Maia:
- «O Vita, o Vita,
- dono terribile del Dio,
- come una spada fedele,
- come una ruggente luce,
- come la Gorgona,
- come la centaurea veste»
- (Laus Vitae)
Anche l'elencazione ellittica è un tipo particolare di enumerazione, frequente fra gli altri in Montale, che concentrando l'attenzione sugli oggetti li carica di valenze simboliche. Per esempio:
- «La bufera che sgronda sulle foglie...
- il lampo che candisce
- alberi e muri...
- e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
- dei tamburelli sulla fossa buia»
- (La Bufera)