Elizabeth Bennet
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Motivazione: Manda del tutto un incipit sull'opera. Vedi anche: Progetto letteratura Portale letteratura Segnalazione di --Madaki 14:21, 21 giu 2006 (CEST)
Elizabeth Bennet (“Lizzy”) è la protagonista femminile del romanzo Orgoglio e Pregiudizio [1], scritto da Jane Austen [2] e pubblicato nel 1813. E’ la seconda di cinque figlie della famiglia Bennet, le altre sono Jane, Mary, Kitty e Lydia. Di queste è la più intelligente e dotata di carattere, tanto che l’ironico padre Mr. Bennet la preferisce alle altre, compresa Jane che è considerata la più bella della famiglia, dimostrando di ascoltarne le opinioni e rispettando la sua intelligenza, spirito e vivacità. Il suo carattere è creato dall’autrice come un armoniosa combinazione di sensibilità, razionalità e fermezza.
Nonostante una visione del mondo che non è scevra del cinismo paterno, è comunque sensibile e premurosa nei confronti della famiglia quanto basta per essere imbarazzata dalle follie della famiglia, come nel caso del ballo di Netherfield o di intuire i pericoli causati dalla dissennatezza delle proprie sorelle, esemplare la discussione col padre a proposito del viaggio a Brighton di Lydia.
Elizabeth trae divertimento dall’osservazione e dalla comprensione dei caratteri delle persone che incontra, ma mentre a volte i suoi giudizi sono corretti (come nel caso di Bingley “Vi comprendo perfettamente”) in altri casi non avendo il cinico distacco di suo padre si lascia fuorviare dalla propria emotività, come nel caso delle opinioni che si forma di Wickham e Mr. Darcy agli inizi del romanzo.
Ma il fatto che possa essere razionale e non fermarsi alle impressioni iniziali è dimostrato dal fatto che applicando intelligenza e non temendo di affrontare la realtà per quanto sgradevole essa sia verrà nel corso della narrazione a formarsi un’opinione diametralmente opposta, e questa volta corretta, delle due sunnominate persone.
Dimostra anche sentimenti di ribellione, come sempre nella Austen sottilmente dichiarati, nei confronti del rigido classismo della sua epoca, ben dimostrati dai suoi tempestosi rapporti con la tirannica Lady Catherine de Bourgh, dapprima a Rosings e poi nella scena in cui la nobildonna le ingiunge di ‘non inquinare le nobili ombre di Pemberley’.
Possiamo quindi dire che attraverso Elizabeth la Austen abbia creato la sua immagine di donna ideale, una persona dotata di forza morale ed intelligenza tali da farla apprezzare sia dagli uomini che dalle donne, ma allo stesso tempo dotata di qualità di sensibilità e femminilità tali da permetterci di soffermarci su di lei tanto da apprezzarne tutte le sfumature caratteriali.
In questo senso è un personaggio che trascende il periodo tardo-illuministico in cui nacque per farsi amare anche da lettori contemporanei.
