Dinastia ottomana
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La dinastia ottomana (in turco Osmanli) guidò l'Impero da essa costituito (Impero Ottomano) dal 1281 al 1923 e prende il nome dal suo vero fondatore Osman I figlio di Ertuğrul) che nel 1227 aveva ereditato la guida della tribù Kayi dei turchi Oghuz.
Espressione delle genti oghuze (turco "Söğüt" o "Ghuzz"), la dinastia si manifestò come tale solo nel 1383, quando Murad I si dichiarò per l'appunto sultano. Nel periodo precedente, infatti, fino al 1383 il titolo reclamato dagli Ottomani era bey.
Il sultano era l'assoluto autocratico regnante e governante e vantava per questo numerosi titoli: Sovrano del Casato di Osman, Sultano dei Sultani, Khan e, in seguito alla conquista di Costantinopoli da parte di Maometto II (Mehmet II Fatih, "Conquistatore"), anche Kayser-i Rum (Cesare dei Bizantini).
Dal 1517 al 1924 il capo della dinastia ottomana, in quanto Sultano di Istanbul, fu considerato dal mondo sunnita come il più importante sovrano, contestato in questo dai soli shahanshah Safavidi di Persia che avevano imposto lo Sciismo ai loro sudditi.
Dal Trattato di Küçük Qaynarca del luglio 1774 (quindi, inizialmente, solo in documenti di politica estera ma poi, via via, anche in atti pubblici di valenza interna) il Sultano cominciò a fregiarsi del titolo di "Comandante dei credenti" che, fin dall'epoca di ‘Umar ibn al-Khattāb, era l'equivalente di Califfo. Questo, almeno su base assolutamente teorica, mostrava una superiorità su tutti gli altri regnanti musulmani del mondo, come ad esempio i Mogol dell'India.
La successione al potere nell'ambito ottomano fu inizialmente effettuando una scelta fra i vari figli del sultano, tutti istruiti alla politica e all'arte militare ma in un secondo momento la successione venne garantita al figlio maggiore.
Nel 1453, dopo la conquista di Costantinopoli, fu tentato un colpo di stato che fallì per la popolarità di cui ormai godeva il sultano Maometto II e il tentativo terminò con la morte del Gran Visir.
A seguito della sconfitta dell'Impero Ottomano nel I conflitto mondiale, nel 1924 Mustafa Kemal, detto Atatürk - dopo aver dichiarato esaurito due anni prima il Sultanato - pretese da un'Assemblea appositamente convocata ad Ankara che fosse dichiarata decaduta la dinastia ottomana dalla titolarità del califfato islamico
[modifica] Lista dei Capi del Casato
| Capi del Casato Pre-imperiale | |
| Süleyman (-1227) (bey) | |
| Ertugrul (1227-1281) (bey) | |
| Capi dal Casato Imperiale | |
| Osman I (1281–1326) (bey) | |
| Orhan I (1326–1359; bey) | Ibrahim I (1640–1648) |
| Murad I (1359–1389; Sultano dal 1383; noto come Hüdâvendigâr, "Guerriero di Dio" in turco arcaico) | Mehmet IV (1648–1687) |
| Bayezid I (1389–1402; Yıldırım,"Folgore" o "Luminoso") | Solimano II (1687–1691) |
| Interregno Ottomano (1402–1413) | Ahmed II (1691–1695) |
| Mehmet I (1413–1421) | Mustafa II (1695–1703) |
| Murad II (1421–1444) (1445–1451) | Ahmed III (1703–1730) |
| Mehmet II (Fatih, il Conquistatore) (1444–1445, 1451–1481) | Mahmud I (1730–1754) |
| Bayezid II (1481–1512) | Osman III (1754–1757) |
| Selim I (1512–1520; Califfo dal 1517; "il Crudele" secondo una traduzione approssimativa ma, in realtà, "il Ponderato") | Mustafa III (1757–1774) |
| Solimano I ("il Legislatore", noto in ambiente cristiano come "il Magnifico") (1520–1566) | Abdulhamid I (1774–1789) |
| Selim II (1566–1574) | Selim III (1789–1807) |
| Murad III (1574–1595) | Mustafa IV (1807–1808) |
| Mehmet III (1595–1603) | Mahmud II (1808–1839) |
| Ahmed I (1603–1617) | Abdulmejid (1839–1861) |
| Mustafa I (1617–1618) | Abdulaziz (1861–1876) |
| Osman II (1618–1622) | Murad V (1876) |
| Mustafa I (1622–1623) | Abdulhamid II (1876–1909; "il Sanguinario". Iniziatore della politica di sterminio del popolo armeno) |
| Murad IV (1623–1640) | Mehmet V (Reşad) (1909–1918) |
| Continuando da destra | Mehmet VI (Vahideddin) (1918–1922) |
| Capi del Casato Post-imperiale | |
| Abdulmejid II (1926-1944) | |
| Ahmed IV Nihad (1944-1954) | |
| Osman IV Fu'ad (1954-1973) | |
| Mehmed Abdulaziz II (1973-1977) | |
| Ali Vâsib (1977-1983) | |
| Mehmed VII Orhan (1983-1994) | |
| Ertuğrul Osman V (1994-) | |
Note:
- Nonostante Abdulmejid II fosse stato scelto come califfo, nel 1922 egli non era più sultano, dato che l’Assemblea Nazionale turca, espressione della volontà repubblicana di Mustafa Kemal Pascià, aveva già stabilito l'abolizione del sultanato. Il califfato fu poi abolito nel 1924
- È ovvio che nella lista non compaiano i vari pretendenti (si ricorderà ad esempio Cem, forzosamente ospitato in varie corti europee nella speranza di avvalersi di lui in funzione anti-ottomana) come pure le varie valide che, pure, ebbero un ruolo politico di grande rilevanza (per es. Roxellana). Esse infatti non erano considerate parte della Casa Imperiale.
- Quando Maometto II espugnò Costantinopoli, prese anche il titolo di Imperatore dei Romei e Protettore della Cristianità ortodossa. Si fece incoronare imperatore dal Patriarca di Costantinopoli Gennadius Scholarius che protesse e che agevolò nella sua ascesa a Capo della Chiesa ortodossa. Come "Imperatore dei Romei" Mehmed II reclamò tutti i territori di Costantinopoli che, d'altra parte, prima della caduta della città, erano ridotti a poco più della città stessa e ad alcune aree della Morea e all'Impero di Trebisonda.
