Convair X-6
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Il Convair X-6 era il nome di un progetto statunitense dei primi anni'50 per la realizzazione di un aeroplano propulso da un reattore nucleare. Il progetto dell'X-6 non andò oltre la fasi preliminari di studio della fattibilità e la realizzazione di un propulsore basato su di un reattore. Nell'ambito del progetto venne comunque utilizzato un bombardiere strategico Convair B-36, opportunamente modificato, come banco di prova volante per un reattore nucleare aviotrasportato. Quest'aereo effettuò 47 voli tra il 1955 e il 1957, il reattore installato non era utilizzato per fornire propulsione.
Indice |
[modifica] Il progetto dell'X-6
I primi studi sulle possibilità di utilizzo dell'energia nucleare per la propulsione di un aereo di grandi dimensioni, quale un bombardiere intercontinentale, risalgono alla fine degli anni'40. Tale idea all'epoca appariva particolarmente promettente, in quanto avrebbe consentito di realizzare velivoli in grado di volare per giorni anziché ore, in un epoca in cui le tecniche di rifornimento in volo erano ancora agli inizi. Tra il 1946 e il 1948 l'USAAF (United States Army Air Force) (poi USAF (United States Air Force) ordinò uno studio preliminare, che coninvolse la Fairchild e l'AEC (Atomic Energy Commission). Lo studio, che prese il nome di NEPA (Nuclear Energy for the Propulsion of Aircraft) (Energia nucleare per la propulsione aeronautica in Lingua inglese), ricevette nel 1948 il parere positivo del Massachusetts Institute of Technology che riteneva che un simile velivolo potesse essere messo a punto nell'arco di 15 anni.
Primo passo per la realizzazione di un simile velivolo, furono, nel 1951 un contratto con la General Electric per la realizzazione di un motore aeronautico basato su di un reattore nucleare e uno con la Convair e la Lockheed Corporation per la realizzazione di un aereo adatto ad ospitarlo. Il progetto venne rinominato ANP (Aircraft Nuclear Propulsion), e prevedva che i primi voli a partire dal 1956.
Il primo progetto della General Electric per un simile motore, prevedeva di utilizzare l'aria proveniente dallo stadio compressore di turbogetti J-53 per farla passare direttamente attraverso il reattore, in modo che venisse surriscaldata per venire poi espulsa attraverso ugelli.
Nel 1953 si affiancò la proposta di un motore sviluppato dalla Pratt & Whitney, in contatto con l'AEC per altri progetti, che prevedeva di utilizzare un circuito di riscaldamento per l'aria, anziché farla passare direttamente in prossimità del reattore. Il progetto prevedeva che l'aria venisse riscaldata per mezzo di tubi in cui scorreva metallo liquido, quale sodio. Questo sistema garantiva una migliore efficienza nel riscaldamento e consentiva quindi di utilizzare un reattore più piccolo. Inoltre richiedeva un sistema di schermatura delle radiazioni più leggero, ma non portava vantaggi in termini di peso in quanto il sistema di tubazioni era molto complesso.
L'unico motore ad essere realizzato e a essere testato a terra fu quello della General Electric, che venne designato X-39. Come compressori impiegava turbogetti J-47, montati allora sui Boeing B-47 Stratojet. Il motore venne testato tra il 1955 ed ilo 1957, ma radioattività e peso rappresentavano problemi quasi insormontabili.
La radioattività di un simile sistema non rappresentava un pericolo per il solo equipaggio, ma anche per la struttura stessa del velivolo. Ad esempio i pneumatici del Carrello d'atterraggio rischiavano di divenire inutilizzabili.
All'inizio del 1959, erano stati spesi quasi 900 milioni di dollari, e sebbene i principali problemi tecnici apparivano ormai risolti occorreva ancora investire su nuovi materiali. I costi aggiuntivi e lo sviluppo dei missili balistici intercontinentali, che avevano fatto venire meno la necessità di un simile velivolo, contribuirono alla definitiva chiusura del programma nel marzo 1961.
[modifica] Convair NB-36H
Convair NB-36H | |
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L'NB-36H in volo |
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Descrizione | |
Nota | Il Convair X-6 non venne mai realizzato, i dati si riferiscono al NB-36H, banco di prova per un reattore aviotrasportato impiegato all'interno progetto |
Tipo | Variante sperimentale del bombardiere Convair B-36 |
Ruolo/compiti | Banco di prova per reattore nucleare aviotrasportato |
Equipaggio | 5 |
Primo volo | 17 settembre 1955 |
Costruttore | Convair |
Esemplari costruiti | 1 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 49,38 m |
Altezza | 14,26 m |
Apertura alare | 70,1 m |
Superficie alare | 433,3 m² |
Pesi | |
A vuoto | |
Massimo al decollo | 163.000 kg |
Propulsione | |
Motore | 6x radiali Pratt & Whitney R-4360-53 4x turboreattori General Electric J-47-19 |
Potenza | 3.650 CV ciascuno |
Spinta | 2.450 kg/s |
Prestazioni | |
Velocità massima | 628 km/h |
Tangenza | 12.200 m |
Varie | |
Primati | Primo aereo a trasportare un reattore nucleare in funzione |
Altro | Un reattore nucleare da 1.000 kW nella stiva bombe |
Elenco di aeroplani sperimentali presenti su wiki | |
Progetto:Aviazione |
La Convair ricevette l'ordine per i prototipi di due X-6 nel 1951. I due velivoli dovevano essere basati sulla struttura dei Convair B-36, il più grande bombardiere strategico intercontinentale allora in dotazione all'USAF. Nell'ambito del progetto decise di utilizzare un terzo B-36H, matricola 51-5712 come banco di prova volante per lo studio di un'adeguata schermatura dalle radiazioni. L'aereo aveva il solo compito di trasportare un reattore nucleare in funzione, questo non contribuiva alla propulsione. Nel 1953, l'aereo, con la designazione di XB-36H, venne assegnato all'ANP (Aircraft Nuclear Propulsion).
Nella stiva bombe del B-36 era installato un reattore nucleare da 1.000 kW e del peso di circa 16 ton, che poteva essere rimosso a terra. Lungo la fusoliera vennero realizzate numerose prese d'aria ed ugelli di scarico per il raffreddamento del reattore, e il compartimento dell'equipaggio era separato da un disco di piombo del peso di 4 tonnellate.
In aggiunta al disco il compartimento per i 5 uomini d'equipaggio era stato sottoposto a radicali modifiche. Interamente circondato da strati di piombo e di gomma, prevedeva solo un piccolo parabrezza con spessi vetri al piombo, a differenza dell'ampia vetratura del bombardiere di serie. Era installato un sistema televisivo a circuito chiuso per il controllo del reattore, che veniva attivato solo dopo che l'aereo avesse raggiunto l'altitudine di crociera.
Il primo volo, di una serie di 47, fu compiuto il 17 settembre 1955. I voli avvenivano sempre su zone scarsamente popolate, e l'XB-36H era "accompagnato" da un trasporto Boeing C-97 Stratocruiser con un plotone di Marines paracadutisti. Questi avevano il compito di isolare immediatamente la zona in caso di disastro.
L'aereo, che portava il simbolo di "pericolo radiazioni" sulla deriva ed era stato ribattezzato "Crusader" (Crociato in lingua inglese), venne ridisegnato NB-36H nel 1956.
Dopo l'ultimo volo del 28 marzo 1957, venne smantellato dopo poco e le parti che risultarono essere radioattive vennero sepolte.
Negli anni anni'60 i sovietici svolsero test simili con un Tupolev Tu-95 modificato, che assunse la designazione di Tupolev Tu-119.
[modifica] Bibliografia
Vincent Cartright, Dream of Atomic-Powered Flight, Aviation History, marzo 1995.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Dream of Atomic-Powered Flight Articolo originariamente pubblicato su Aviation History, marzo 1995.
- (EN) Joe Baugher. B-36 Peacemaker. Sezione dedicata al NB-36H