Controtransfert
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Generalmente si considera il controtransfert una reazione dello psicoanalista al transfert del paziente. "Insorge nel medico per l’influsso del paziente sui suoi sentimenti inconsci" (S. Freud, 1910 a )è la prima definizione di controtransfert nella storia della psicoanalisi. Ma occorre anche considerare che nel campo analitico si svolgono eventi che non possono venire considerati una risposta dell’analista ad una proiezione del paziente; ci sono dei momenti in cui è l’analista a dare inizio ad una sequenza interattiva (ed in questo scritto mi occupo di una situazione siffatta); del resto Freud stesso già nel '21 affermava a proposito della proiezione di parti di sé del paziente nell’analista : “certamente è così; ma non proiettano per così dire nel vuoto, dove non trovano nulla di somigliante; invero si lasciano guidare dalla loro conoscenza dell’inconscio e spostano sull’inconscio delle altre persone l’attenzione che hanno stornato dal proprio”( S.Freud,1921,b pp.370 sg.). Ed Heinrich Racker ci diceva nel 1957:"La prima distorsione della verità nel mito della situazione analitica è che l’analisi sia l’interazione tra una persona malata ed una sana. La verità è che essa è l’interazione tra due personalità, nell’una e nell’altra delle quali l’io si trova sotto la pressione dell’es, del super-io e del mondo esterno; ognuna delle due personalità ha sue proprie dipendenze dall’interno e dall’esterno, le sue ansie e le sue patologiche difese; ognuna è anche un bambino con i suoi genitori interni; ed ognuna di queste due personalità -quella dell’analizzando e quella dell’analista- reagisce ad ogni accadimento nel contesto della situazione analitica". C. Rocchi (2003) propone "Nel campo analitico si incontrano due soggettività, quella dell’analizzando e quella dello psicoanalista. Queste due soggettività sono in una posizione asimmetrica, il che comporta molte conseguenze, una delle quali, in ordine al concetto che stiamo esaminando, è che sia più facile e sicuramente più comodo individuare ed analizzare il vettore che va dall’analizzando all’analista che viceversa. Per cui potremmo utilizzare controtransfert nell’accezione ampia che lo intende come qualcosa che infine si identifica con la realtà psichica dell’analista di fronte al pazient; come suggerisce Fosshage(1995) 'l’esperienza che l’analista ha del paziente' ” .
Bibliografia
Fosshage J.L., Freud S., Heimann P,. Jacobs T., Racker H., Renik O., Rocchi C., Sandler J., Searles H.F.