Consiglio europeo
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Il Consiglio europeo è un organo che si riunisce periodicamente per esaminare le principali problematiche del processo di integrazione europea.
Alle riunioni di tale organo partecipano i capi di stato o di governo degli stati membri, assistiti dai ministri degli esteri, nonché il presidente della Commissione europea ed un altro membro della Commissione.
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[modifica] Presidente
Il ruolo di Presidente del Consiglio europeo spetta di diritto al capo di governo o capo di stato dello stato membro che esercita la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione Europea.
Il ruolo di Presidente non dà assolutamente una qualifica superiore agli altri capi di stato, ma semplicemente quella di primus inter pares (primo tra uguali).
[modifica] Presidente di turno
- Charles Haughey, Irlanda (gen-giu 1990)
- Giulio Andreotti, Italia (lug-dic 1990)
- Jacques Santer, Lussemburgo (gen-giu1991)
- Ruud Lubbers, Paesi Bassi (lug-dic 1991)
- Aníbal Cavaco Silva, Portogallo (gen-giu 1992)
- John Major Regno Unito (lug-dic 1992)
- Poul Nyrup Rasmussen, Danimarca (gen-giu 1993)
- Jean-Luc Dehaene, Belgio (lug-dic 1993)
- Andreas Papandreou, Grecia (gen-giu 1994)
- Helmut Kohl, Germania (lug-dic 1994)
- François Mitterrand, Francia (gen-mag 1995)
- Jacques Chirac, Francia (mag-giu 1995)
- Felipe González, Spagna (lug-dic 1995)
- Lamberto Dini, Italia (gen-mag 1996)
- Romano Prodi, Italia (mag-giu 1996)
- John Bruton Irlanda (lug-dic 1996)
- Wim Kok, Paesi Bassi (gen-giu 1997)
- Jean-Claude Juncker, Lussemburgo (lug-dic 1997)
- Tony Blair, Regno Unito (gen-giu 1998)
- Viktor Klima, Austria (lug-dic 1998)
- Gerhard Schröder, Germania (gen-giu 1999)
- Paavo Lipponen, Finlandia (lug-dic 1999)
- António Guterres, Portogallo (gen-giu 2000)
- Jacques Chirac (2 volta), Francia (lug-dic 2000)
- Göran Persson, Svezia (gen-giu 2001)
- Guy Verhofstadt, Belgio (lug-dic 2001)
- José María Aznar López, Spagna (gen-giu 2002)
- Anders Fogh Rasmussen, Danimarca (lug-dic 2002)
- Costas Simitis, Grecia (gen-giu 2003)
- Silvio Berlusconi, Italia (lug-dic 2003)
- Bertie Ahern, Irlanda (gen-giu 2004)
- Jan Peter Balkenende, Paesi Bassi (lug-dic 2004)
- Jean-Claude Juncker (2 volta), Lussemburgo (gen-giu 2005)
- Tony Blair, (2 volta), Regno Unito (lug-dic 2005)
- Wolfgang Schüssel, Austria (gen-giu 2006)
- Matti Vanhanen, Finlandia (lug-dic 2006)
Futuri Presidenti
- Germania (gen-giu 2007)
- Portogallo (lug-dic 2007)
- Slovenia (gen-giu 2008)
- Francia (lug-dic 2008)
- Repubblica Ceca (gen-giu 2009)
- Svezia (lug-dic 2009)
- Spagna (gen-giu 2010)
- Belgio (lug-dic 2010)
- Ungheria (gen-giu 2011)
- Polonia (lug-dic 2011)
- Danimarca (gen-giu 2012)
- Cipro (lug-dic 2012)
- Irlanda (gen-giu 2013)
- Lituania (lug-dic 2013)
- Grecia (gen-giu 2014)
- Italia (lug-dic 2014)
- Lettonia (gen-giu 2015)
- Lussemburgo (lug-dic 2015)
- Paesi Bassi (gen-giu 2016)
- Slovacchia (lug-dic 2016)
- Malta (gen-giu 2017)
- Regno Unito (lug-dic 2017)
- Estonia (gen-giu 2018)
- Bulgaria (lug-dic 2018)
- Austria (gen-giu 2019)
- Romania (lug-dic 2019)
- Finlandia (gen-giu 2020)
[modifica] Storia
Il Consiglio europeo nasce dalla prassi instaurata fin dal 1961, di tenere riunioni informali e senza una cadenza prestabilita tra i capi di Stato e di governo dei paesi che aderivano alle comunità (cd. vertici europei); lo scopo era quello di riunirsi al di fuori del contesto comunitario, a livello di conferenza internazionale per dare nuovo impulso alla cooperazione politica, prescindendo dalle formalità e lungaggini del procedimento comunitario.
Nell'ultimo di tali vertici, tenutosi a Parigi nel 1974, fu deciso di tenere regolarmente riunioni di capi di stato e di governo chiamandole Consigli Europei al fine di approfondire l'esame dei problemi relativi alla costruzione europea e dare maggiore coesione alle iniziative della Comunità.
Le regole di funzionamento, inizialmente non previste dai trattati, hanno assunto con il tempo un carattere più formale e sono state definite nel corso di alcune riunioni del Consiglio Europeo stesso (Londra 1977, Stoccarda 1983).
Nei trattati comunitari il Consiglio Europeo figura per la prima volta con l'Atto Unico Europeo che all'art. 2 ne ha consacrato giuridicamente la composizione e la cadenza delle riunioni, non inserendolo tuttavia nell'architettura comunitaria, né disciplinandone competenze ed atti.
Soltanto con il Trattato di Maastricht (art. 4) è mutata la qualificazione giuridica di tale istanza, che è divenuta a pieno titolo organo dell'unione, mentre il Trattato di Amsterdam ne ha reso più incisiva ed ampia l'azione.
È rimasta tuttavia la natura giuridica anomala ed ambigua del Consiglio, dal momento che la sua creazione non è prevista nei trattati istitutivi della comunità. Se da un lato la volontà politica degli Stati membri di creare uno strumento flessibile, capace di agire liberamente al di fuori degli schemi istituzionali comunitari ha consentito a quest’organo di agire spesso in maniera efficace e positiva per lo sviluppo del processo comunitario (passaggio alla fase definitiva del mercato comune, risorse proprie, sistema monetario, negoziato per l'adesione di nuovi stati, elezione diretta del Parlamento, ecc.), dell'altro lato bisogna considerare che risulta tuttora sprovvisto di qualunque forma di controllo democratico e giurisdizionale sul piano comunitario, in quanto non sottoposto alle regole procedurali dei trattati istitutivi né a limiti di competenza.
[modifica] Cadenza e sede delle riunioni
I Consigli europei ordinari si svolgono ogni anno a Giugno e a Dicembre, I consigli Europei speciali o straordinari si tengono a Bruxelles e sono convocati per affrontare singole questioni rimaste irrisolte a livelli inferiori, si tengono inoltre dei Consigli informali, senza una data fissa. Tale organo presenta al Parlamento Europeo una relazione dopo ciascuna riunione e una relazione scritta annuale sui progressi compiuti dall'Unione.
[modifica] Note
Da ricordare che il trattato di Maastricht e successivamente quello di Amsterdam hanno previsto una composizione anomala del Consiglio dell'Unione Europea ossia il Consiglio riunito nella composizione di capi di Stato e di Governo.
Si tratta di una riunione anomala del Consiglio dell'Unione europea alla quale invece di partecipare il ministro nazionale competente per materia interviene il massimo esponente del governo nazionale. Formalmente le decisioni adottate in questa sede saranno da attribuire alla istituzione Consiglio dell'Unione Europea anche se, sul piano sostanziale, esse verranno assunte dal Consiglio europeo, visto che la composizione dei due organi coincide.
[modifica] Voci correlate
- Unione europea
- Commissione europea
- Parlamento europeo
- Consiglio dell'Unione Europea
- Elenco delle organizzazioni europee
- Storia dell'integrazione europea
[modifica] Collegamenti esterni
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